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TESTAMENTO
DI LINA CAICO
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Bella
iniziativa della famiglia Petix
case vacanze affrescate
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Inaugurata
Piazza Montedoro a Meyzieu
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Carezze di nonno
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ROSSO PAPAVERO
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Son tornati a cantare |
Sul gelso |
SIAMO TUTTI INVITATI
AL CONCERTO DI....LETIZIA
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Come andò che Mussolini
non si fermò a
Serradifalco
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La "tre
giorni" siciliana di
Maria
Salamone,
Nicolò
Falci
e Federico
Messana
tra poesia, racconti e
ricordi
di un passato lontano e recente
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Scoperta
una galleria mineraria sul Monte Ottavio
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300
soci del Circolo franco-italiano festeggiano Carnevale
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Uno
storico aberrante
documento fascista
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La curiosità
(Cosa vedete,
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Agostino Tulumello
Le temps d’une oeuvre |
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delle zolfare
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MONTEDORO
Dopo 56 anni di attività
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Maradona e Fidel
Castro |
Nel 2007 tredici lune piene,
ognuna col
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Versi e sentenze di
P. Giuseppe Adamo
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I tre Re Magi
E la Stella Cometa ?....
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Il presepe
La storia del presepe
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LA STORIA - FOTO
Palermo - Due millenni visti
con gli occhi delle prostitute
QUANDO
ESISTEVANO LE
"CASE CHIUSE"
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Alcune
"edicole" di Montedoro
Foto
di Calogero Messana |
I "Carusi" di Montedoro
Filmato
trasmesso da RAI-1 |
1928/circa
Famiglie Marranca, Tulumello, Scibetta, Valenti.....
A proposito di don Eugenio Caico
.......
(da "Quaderni di Tradizione
Mediterranea" - Il Triangolo - Palermo)
La famiglia Caico possedeva terre e miniere. Ma
forse é un po' esagerato dire "possedeva", dato che di
generazione in generazione nessun Caico aveva mai avuto idee chiare
riguardo al fatto che terre e miniere producevano debiti invece di
profitti.
Di idee chiare Eugenio ne aveva qualcuna, ma non del genere che potesse
giovare all'amministrazione del patrimonio; inoltre anche se lo fosse
stata non avrebbe avuto il tempo di provarla, durava quanto un
lampo......!
Lina era destata a volte, di mattino presto, dalla convulsa voce paterna
che gridava: "Tradimento, tradimento, chi mi ha fatto questo
tradimento?!?!....". Si trattava di galline o meglio del loro
pasto: una persona di servizio aveva somministrato un alimento non
approvato dal signor Caico. Il quale signor Caico, denunciato il
tradimento, rivolgeva subito il suo pensiero altrove, per esempio
cercava nella "Odissea" il verso nel quale figura il nome
"Caico"..........
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Evoluzione demografica di Montedoro
|
Motti, sentenze, proverbi
A tardanza
nun è mancanza...
Risu senza ragiuni o è di pazzu o è di minchiuni...
Chiddi ca vidi a prucissioni e a missi, ligna nun sù ppì fari
crucifissi ...
Mentri lu cani piscia la piecura sinni va...
Vossìa, abbucà, havi a parlari sulu quannu piscia la gaddina ...
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AIDA
- Figuraccia alla "SCALA" di Milano
Radames (Alagna) esce di scena
tra i fischi
Il "nostro" Turiddu Filidda
avrebbe fatto meglio
|
Le poesie in dialetto siciliano di
SALVATORE EQUIZZI
Segnalatomi da Pietro Lauricella |
E' MORTO (impunito)
PINOCHET:
UN DITTATORE SANGUINARIO
Manifestazioni di gioia nella
capitale cilena per la scomparsa dell'ex-dittatore
Salito al potere con il cruento
colpo di Stato del 1973, ha guidato il Cile
per 17 anni segnati da crimini, torture e dal dramma dei "desaparecidos"
.
L'11 settembre 1973 tradì la fiducia del legittimo presidente Salvador
Allende e lo destituì con un
cruento colpo di Stato nel quale lo stesso Allende rimase ucciso. Lo
stadio nazionale fu trasformato in lager, si scatenarono le violenze e
le torture della terribile polizia politica, e ci furono circa 2.000
"desaparecidos".
Lo scorso novembre Pinochet era
stato assegnato agli arresti domiciliari nel quadro di un'altra
inchiesta sugli orrori della dittatura: quella sulla Carovana
della Morte, uno squadrone della
morte che girava il Paese facendo sparire gli oppositori.
Amnesty International ha
chiesto che vengano accelerati i processi per abusi dei diritti umani
avviati da diversi tribunali in Cile e all'estero. La morte di Pinochet
deve "essere un richiamo" per i governi del Cile e di altri
paesi. Pinochet è riuscito
a sfuggire alla giustizia, ricorda
l'organizzazione, ma "il periodo più oscuro della storia" del
Paese non deve essere dimenticato. Le famiglie dei sopravvissuti alle
torture e alle deportazioni (diecimila, oltre alle decine di migliaia
costretti a lasciare il Paese), così come quelle delle vittime (almeno
2mila persone, secondo i dati ufficiali), "hanno il diritto di
sapere cosa è accaduto".
"E' stata una persona che ha violato il suo mandato istituzionale,
che non ha rispettato il giuramento pronunciato come presidente e ha
incarnato la dittatura più feroce, il principale responsabile delle
violazioni più gravi dei diritti umani", ha aggiunto da Madrid Isabel
Allende, una delle tre figlie di
Salvador Allende e cugina dell'omonima famosa scrittrice.
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CENTO SAPORI DELLA NOSTRA TERRA
Il Comune di Montedoro e l'Associazione
Culturale Montedoroarte partecipano alla manifestazione "Centosapori
della nostra terra" (www.centosaporidellanostraterra.it
) che si è svolta a Caltanissetta dal 3 al 5 novembre 2006 con un
enorme successo di pubblico.
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Palazzo "STERI" di Palermo
I graffiti dei dannati della
GRANDE INQUISIZIONE
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Piazza MONTEDORO a Meyzieu
1 Dicembre 2006
Venerdi sera, il circolo franco-italiano
di Meyzieu ha organizzato una serata gastronomica siciliana:
salsiccia, stigliole, patate, formaggio.. Erano presenti 80 soci, la
deputata Odette Garbrecth, il sindaco di Meyzieu con gli assessori
alla cultura e al commercio e Maria Francesca Randazzo, assessore a
Montedoro. Prima della cena, il sindaco Michel Forissier ha annunziato
ai presenti che il consiglio municipale ha deciso di chiamare la
piazzetta che si trova di fronte ai locali del circolo franco-italiano
"Square Montedoro". La notizia é stata accolta dagli
applausi di tutti i Montedoresi presenti.
Mando le fotografie delle persone presenti
alla serata
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Arcoiris.tv
Un
interessante inedito filmato su Borsellino segnalatomi da Angelo
Mantione da Saint Nicolas Liegi.
(Siamo con voi nella lotta di sempre per la liberazione della Sicilia
e dei Siciliani Onesti, anche dall'estero il nostro piccolo contributo
alla lotta alla mafia puo' onorare la dignità di tutto il popolo
Siciliano civile)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=1902
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Tra
le mie carte ho scoperto questo strano, poetico e triste componimento
del Sac. Calogero Salvo, che vale la pena di leggere
MATER DOLOROSA |
A PROPOSITO DI LA FESTA DI LI MUARTI
Accussì mi scrivi Nicolò:
"Carù, e a guantri chi vi ficiru ajhari li muarti? Abbiatevi
questo mio ricordo, anche se penso che le cose siano cambiate anche nel
nostro paesello. Ciao a tutti. Nicolò
(Vedi poesia allegata)
Accussì cci arrispùnnu:
(vedi risposta allegata) |
'ZA VITA SCIANDRA
L'Artista
dell'uncinetto
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Agostino Alfano (vedi FOTO)
aalfano@cegetel
"SUMMIT" A
MILANO
Mercoledi, 18 ottobre 2006
La visita a Milano del Vice-Presidente della Provincia di Caltanissetta,
Federico Messana, è stata l'occasione per un breve incontro presso il
ristorante "La Magolfa" di Via Orti, centro storico della
vecchia città. Una cenetta in stile "arabo" ha fatto rivivere
antichi sapori, storie e ricordi del nostro piccolo paese siciliano.
Erano presenti Federico, Paolo, Nicolò, Pippo ed il di lui fratello
Emilio, assurto recentemente alla cronaca di Assago come "il
salvatore delle buffe" che una volta venivano
regolarmente "scrafazzate" in tutti i modi.
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Panorama 180° visto da Montedoro (Fare clik sulla foto e quindi
sù espandi, utilizzando i cursori)
foto di Salvatrice
ed Etienne Merle
da "La
Repubblica" cronaca di
Milano 23 settembre 2006
Stanotte ho sognato una città diversa
Com'è bella Milano in questi
giorni che oramai sanno d'autunno! Strade pulite e ben arredate,
marciapiedi liberi da ogni ostacolo e ben puliti, gente cordiale che ti
saluta ad ogni passo, l'orizzonte verso il Duomo sgombro da gru e
antenne!
A stento mi riprendo dall'incubo di una notte milanese. Mi affaccio al
balcone con ansia, ma il miracolo non è successo: la vista del Duomo è
sempre oscurata dall'enorme antenna della vicina caserma. Esco di
buon'ora per il consueto acquisto del giornale, e subito m'imbatto in un
marciapiede colmo di cacche canine, cammino a zig-zag per evitare le
numerose buche colme d'acqua per l'acquazzone notturno, mi turo il naso
passando di fronte al caseggiato vicino al bar Mom, divenuto orinatoio a
cielo aperto per i giovani che frequentano tale bar la notte del
mercoledì. E, meraviglia!, non vedo più le mura spagnole di porta
romana! Enormi cartelloni pubblicitari, a gruppi di quattro o cinque, e
dieci volte più grandi di quelli elettorali berlusconiani, ne
impediscono la vista: e dove si scorgono sono sempre piene di erbacce
d'ogni tipo. Che tristezza! Mi verrebbe voglia di tornarmene a letto e
sognare la Milano degli anni sessanta, piena di fumi e nebbie, coi
navigli ed i camini fumanti, le vecchie osterie al posto dei moderni
pub, ma sicuramente più romantica, più pulita e vivibile di quella
attuale.
Federico Messana fmessa@tin.it
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Il mistero di una tessera
In occasione delle vacanze
estive, il sig. Carmelo La Porta mi ha fatto gentilmente recapitare un
documento intestato a mio nome. Tale documento lo aveva scovato in uno
dei tanti cassetti del caseggiato sito nella piazza Umberto I, che
recentemente ha acquistato dal Prof. Alfonso Alfano. Credeva trattarsi
di un documento di Cresima, essendo stato lo stesso prof. Alfano mio
"padrino" in tale occasione. Trattasi invece della tessera n.
108256, rilasciata in data 8.12.1954 dai Salesiani di Randazzo,
dove ho frequentato le medie ed il ginnasio. E, fatto ancor più strano,
risulto accreditato come socio del "Piccolo
Clero", istituzione creata dai
seguaci di Don Bosco in quel periodo.
Interpellato, il mio "pipino" è caduto dalle nuvole: primo
perché di quella tessera non ne sa assolutamente niente, e poi perché
prima di consegnare i locali al La Porta dice di avere ripulito tutto ben
bene. Rimane il mistero di come quella tessera sia finita presso il
Prof. Alfano, e ancor più strano il fatto che sia caduta
nell'interstizio di qualche cassetto per essere riscoperta dopo oltre
cinquant'anni! E quando nel '68, ignaro, gridavo: "Cloro
al clero"?
|
M O N T E
D O R O |
(foto Salvatore Maria Saia) |
Festa per gli 80 anni
del Bar Sferrazza
|
Leggete tutta la vera storia di PINOCCHIU in
siciliano
La ballata di Pinocchiu
Abballati, abballati,
carusi bbùani e mascarati,
e facìti ‘na granni festa
a 'stu Pinocchiu ca misi la testa.
Abballati, caruseddi,
righiti all'ariu li vostri carteddi,
ca ora Pinocchiu ca va a la scola
già scrivi l'asti e cunta cu l’ova.
‘Na vota Pupu era chiamatu
ora carusu è addivintatu,
e mastru Geppettu ogni matina
pripara lu latti ni la tazzina.
Anchi si matri nun havi mischinu
patri Geppettu lu servi a puntinu,
lu lava sempri cu’ acqua e sapuni
anchi si doppu travaglia d’asciuni.
Ormai ha scurdatu li so’ fuitìni
la Vurpi e Gattu tinti assassini,
lu gran Serpenti parìa l’aspittassi
cci dissi: "Fermu! Di ccà nun passi!".
continua ............
|
Sulu la Fata ricorda di notti
ca lu sarvò da sicura morti,
ma pùa cci detti un granni duluri,
e chidda murì pi lu so' amuri.
Anchi la cuda si vitti, mischinu,
cu' pilu nìuru 'ncapu lu schinu,
e pùa si misi felici a ragliari
sutta patruni finì a travagliari.
Quannu lu nasu si tocca, birbanti,
pensa ca era un Pupu farfanti:
ma ora ormai, carusu pi bbeni,
pensa a la scola e un surrisu cci veni.
Abballati, abballati,
tutti carusi ca ormai l’amati,
anchi vuàutri fùstivu Pupi
ma ora siti carusi crisciuti.
Abballati, caruseddi,
ca siti beddi fimmineddi,
lu vìacchiu Pupu di lignu purritu
ora è già prontu pi essiri zitu.
Abballati, abballati,
pari ca siti già ‘nnamurati:
lu vùastru zitu ca Pupu era
ora è un carusu ca cerca mugliera.
Federico Messana
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INCUBO DI UNA NOTTE SICILIANA
racconto
|
Il nostro dialetto
SCACARI
(dal
vocabolario di A. Traina)
Cedere, fallire, cessare di fare
arrendersi, desistere, venir meno
Detto di galline:
non fare più uova
Detto della trottola:
cessare di girare
Sbagliare
Fare qualcosa male e svogliatamente
|
UNO,
monta la luna.
(vedi sequenza)
"UNO, monta la luna" era un gioco di gruppo
che si svolgeva per lo più in un "baglio".
Alcuni ragazzi si riunivano e a sorte si sceglieva
chi doveva "stare sotto".........
Nicolò chiede AIUTO
per completare la filastrocca !! |
BATRACOFILIA
Una storia di "BUFFE"
(Una storia vera accaduta all'amico Emilio Duminuco,
assessore al Comune di Assago)
|
Il
fantasma Papaluni
|
Durante
l'udienza per un processo di mafia, l'imputato, indispettito per
l'arringa poco gradita fatta dal suo avvocato, così l'apostrofa: "Vossìa,
abbucà, havi a parlari sulu quannu piscia la gaddina!". |
|
CURIOSITA'
DI FINE '800
Ritrovati il foglio di congedo ed il
libretto personale militare di
CALOGERO MESSANA
classe 1863 |
|
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SICILIANE
Presentata alla FIERA DEL LIBRO DI TORINO
l'Opera attesa da tempo
A cura di: Marinella Fiume
Il mio contributo con due schede: Luisa
Hamilton Caico - Lina Caico |
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SPETTACOLARE !!!
MONTEDORO dal
Satellite
|
LE
GIACULATORIE
di
Concettina Giudice
(trascritte da Nicolò Falci) |
MUNTIDORU E MILANU
Nuova poesia
di
NICOLO' FALCI
|
Le foto di Peter Mantione su Montedoro
18 MARZO 2006
INCONTRO CULTURALE PRESSO IL
CIRCOLO FRANCO ITALIANO
di MEYZIEU (LIONE)
TEMA:
"PAESE MIO CHE
STAI SULLA COLLINA"
Musica
e canti di : PIPPO DUMINUCO
Poesie e
letture di: FEDERICO MESSANA
NICOLO’ FALCI
ARTICOLO
LE PROGRES di LYON
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LUCCIOLA
NON FINISCE DI STUPIRE
Ecco il "Paratesto"
(dagli Atti del Convegno Internazionale di
Roma -
Bologna Novembre 2004)
a cura della D.ssa
Daniela Brunelli
direttrice della biblioteca A. Finzi di Verona
alla quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti
|
Il libro
mastro dei fratelli
Caliddu e Federico Messana
Due
eclettici personaggi
1891 - 1908
NOTE E
CURIOSITA' SUI LORO
MOLTEPLICI LAVORI
DI FINE ARTIGIANATO
|
Dagli annali di Giovanni Petix
Martedi, 29 Aprile 1913
"Profonda impressione ha destato un
fatto medioevale.
Certo Duminuco Salvatore fece una " lingua strascicuni"
dalla sua casa alla porta della Chiesa, forse un 400 metri, per
un voto fatto!"
21
Agosto 1914
Eclissi parziale di sole per quasi sei decimi. La plebaglia dice che
scoppierà qualche guerra.
(Ma quale plebaglia! La guerra scoppierà un anno dopo!)
|
Il Cardinale
Giuseppe Guarino
A che punto è la causa della
sua beatificazione?
Intervista a
Don Amedeo Duminuco
|
MIRACOLO A MILANO
Bianchi la neve adorna
tetti e vie,
alberi e pali,
ogni cantuccio ormai ha un sol colore.
Anche gli stracci del barbone a lato
sono un candore insperato.
Nero di stenti, e macilento e triste,
oggi sorride al calar della nitida coltre.
Spalanca la bocca e ingoia
i nitidi chicchi, manna celeste,
e un sorriso amaro inarca le ciglia
e le ruvide gote.
Gli occhi sgranati al cielo
e le braccia a preghiera elevate
al miracolo pensa,
stupito, estasiato.
|
LA
MIA TERRA
poesia
|
Il disastroso viaggio di
Don Eugenio Caico
da
Montedoro a Serradifalco
durante una tempesta di ...neve!
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Giufà e la luna
Giufà una notte, passando vicino ad un pozzo, vide la luna riflessa
nell'acqua. Pensando che fosse caduta dentro decise di salvarla.
Prese un secchio lo legò ad una corda e lo buttò nel pozzo.
Quando l'acqua fu ferma e vide la luna riflessa nel secchio cominciò a
tirare con tutta la sua forza. Il secchio, salendo rimase, però,
impigliato nelle parete del pozzo. Allora Giufà si mise a tirare ancora
con più forza e tirando, tirando spezzò la corda e finì a gambe
all'aria e cadde a terra.
Alzando gli occhi verso
l'alto, per cercare un appiglio per rialzarsi, vide nel cielo la luna.
La sua soddisfazione fu grande e disse a se stesso ad alta voce:
- Sono caduto per terra e mi sono un po' ammaccato, ma, in
compenso, ho salvato la luna dall'annegamento!
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Il
barbiere maldestro
Giufà
un giorno, per radersi i capelli, cambiò barbiere. Questi era, però,
nuovo del mestiere e mentre radeva la sua mano era tremolante, tanto che
per ogni passata di rasoio lasciava una ferita, che curava subito con un
batuffolo di cotone.
Bastò
poco, affinché la testa di Giufà fosse ricoperta per metà di
batuffoli per
tamponare il sangue. Appena il barbiere cominciò a radere l'altra metà
della testa, Giufà, con un po' di ironia, disse:
- Visto
che la prima metà della testa è coltivata a cotone, cosa pensi di
coltivare nell'altra metà?
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