EPATTA
- Come calcolare la data della Pasqua |
La Pasqua è una festa "mobile", non cade cioè sempre
nello stesso giorno dell'anno, ma può variare dal 22 marzo al 25
aprile (inclusi).
Si definisce epatta l'età
della Luna al 31 dicembre dell'anno precedente, dove per età della
Luna si intendono i giorni trascorsi dall'ultima Luna Nuova. L'età
della Luna si conta da 1 a 30. Il termine deriva dal greco epaktai
emerai, che significa “giorni aggiunti”.
Il primo Concilio di Nicea (anno 325) stabilì che la
solennità della Pasqua di Resurrezione sarebbe stata celebrata nella
domenica seguente il primo plenilunio (quattordicesimo giorno della
luna ecclesiastica) che viene dopo l'equinozio di primavera.
In quell'occasione (o, più probabilmente, nei decenni successivi) la
data ufficiale dell'equinozio fu spostata dal 25 marzo al 21
marzo, poiché, a causa delle imprecisioni del calendario
giuliano, si erano accumulati a quell'epoca quasi quattro giorni di
ritardo rispetto al tempo di Giulio Cesare. (Va comunque detto che,
per varie ragioni, la data astronomica esatta dell'equinozio varia da
un anno all'altro e nel corso dei secoli).
Per questo la data di Pasqua è compresa tra il
22 marzo e il 25 aprile (inclusi). Infatti, se proprio il 21
marzo è di luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il
giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà
la domenica successiva (28 marzo).
D'altro canto, se il plenilunio succede il 20 marzo, quello successivo
si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una
domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25
aprile.
La questione sul metodo di calcolo della data di Pasqua fu molto
dibattuta all'interno della Chiesa, soprattutto prima, ma anche dopo
il Concilio di Nicea.
Nel corso dei secoli V-VII si affermò (grazie soprattutto
all'opera di Dionigi il Piccolo) il metodo di compilare delle tavole
delle date di Pasqua, basato sul ciclo diciannovennale di Metone. In
pratica, la data di Pasqua era il risultato di un algoritmo che
combinava il ciclo di Metone, e quindi il "numero
d'oro" con il "ciclo
solare" ottenendo un ciclo di 19 x 28 = 532 anni.
Come abbiamo già visto, ad ogni numero d'oro corrispondeva una
determinata epatta, per cui i valori possibili dell'epatta potevano
solo essere 19, e precisamente:
1, 3, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 28, 30.
La riforma gregoriana del 1582 rese più preciso il calcolo,
introducendo una correzione del ciclo di Metone e utilizzando tutti e
30 i valori possibili dell'epatta.
In seguito a ciò, il ciclo delle date di Pasqua (al termine del
quale si ricomincia dalla prima data) non è più di 532 anni, ma bensì
di 5.700.000 anni, dato dal prodotto dei quattro numeri seguenti:
19 (durata in anni del ciclo di Metone)
400 (durata in anni del ciclo solare nel calendario gregoriano, che
tiene conto dei giorni non più bisestili per effetto della riforma)
25 (numero che corregge il ciclo diciannovennale di Metone)
30 (numero delle diverse epatte possibili)
METODO DELL'EPATTA per il calcolo della data della Pasqua
La regola da applicare è la seguente:
si sottrae dal numero 30 l'epatta,
ottenendo così la data di marzo che precede immediatamente il
novilunio; si aggiungono 14 giorni, ottenendo la data del plenilunio,
che sarà pasquale solo se cade dal 21 marzo (compreso) in poi; la
domenica successiva al plenilunio pasquale (chiamato anche termine
pasquale) sarà il giorno di Pasqua.Nel
caso in cui la data del plenilunio così calcolata sia precedente il
21 marzo, occorre prendere in considerazione il plenilunio successivo,
la cui data si ottiene aggiungendo 30 giorni; se però l'epatta è 24
i giorni da aggiungere sono 29, come pure vanno aggiunti 29 giorni
(anziché 30) quando l'epatta è 25 e contemporaneamente il numero
d'oro è maggiore di 11.Nel caso in cui la data del plenilunio cada in
domenica, sarà Pasqua la domenica successiva.
Vediamo ora due esempi.
Si vuole conoscere la data di Pasqua dell'anno 1990.
Sapendo che l'epatta per questo anno è 3 (in quanto, lo
ricordiamo, il 28-12-1989, ossia tre giorni prima del 31 dicembre,
avveniva l'ultima luna nuova del 1989), basterà fare i seguenti
semplici calcoli:
30 - 3 = 27: dunque il 27-3-1990 era il giorno che precedeva il
novilunio;
si aggiungono al 27 marzo 14 giorni: il 10 aprile 1990 era il giorno
della prima luna piena dopo il 21 marzo;
si individua la domenica immediatamente seguente il 10-4-1990:
scopriamo che il 10-4-1990 era un martedì, e dunque la domenica
seguente, giorno di Pasqua, era il 15 aprile.
Cerchiamo ora la data di Pasqua dell'anno 2000.
L'epatta è 24. Dunque:
30 - 24 = 6; il 6 marzo è novilunio;
6 + 14 = 20: il 20 marzo è plenilunio, ma non è quello di primavera,
per cui dobbiamo aggiungere 29 giorni (non 30 perché l'epatta è 24);
aggiungendo 29 giorni andiamo al 18 aprile (termine pasquale): la
domenica successiva è Pasqua, ossia il 23 aprile.
I risultati dei calcoli descritti sopra possono essere riassunti
nella tabella seguente, dove ad ogni epatta corrisponde la data del
termine pasquale:
epatta |
plenilunio |
epatta |
plenilunio |
epatta |
plenilunio |
1 |
12 aprile |
11 |
2 aprile |
21 |
23 marzo |
2 |
11 aprile |
12 |
1 aprile |
22 |
22 marzo |
3 |
10 aprile |
13 |
31 marzo |
23 |
21 marzo |
4 |
9 aprile |
14 |
30 marzo |
24 |
18 aprile |
5 |
8 aprile |
15 |
29 marzo |
25 |
17 o 18 aprile |
6 |
7 aprile |
16 |
28 marzo |
26 |
17 aprile |
7 |
6 aprile |
17 |
27 marzo |
27 |
16 aprile |
8 |
5 aprile |
18 |
26 marzo |
28 |
15 aprile |
9 |
4 aprile |
19 |
25 marzo |
29 |
14 aprile |
10 |
3 aprile |
20 |
24 marzo |
0 (30) |
13 aprile |
Quando l'epatta risulta essere 25, è plenilunio pasquale il 17
aprile se il numero d'oro è maggiore di 11, mentre è plenilunio
pasquale il 18 aprile se il numero d'oro risulta essere minore o
uguale a 11.
|
Il numero d'oro
Il movimento di rotazione della Luna (su se stessa) avviene in un
periodo di tempo uguale a quello della sua rivoluzione (movimento
intorno alla Terra), e precisamente in 27 giorni, 7 ore e 43 minuti
primi. Tale periodo di tempo è detto rivoluzione siderea o mese
sidereo, in quanto coincide con l'intervallo che passa fra due
congiunzioni successive della Luna con una stella. Tuttavia, siccome
anche la Terra si sposta lungo la sua orbita intorno al Sole, mentre
la Luna compie il suo moto intorno al nostro pianeta, ne consegue che
la Luna non ritorna in congiunzione con il Sole dopo un mese sidereo,
ma circa due giorni più tardi. Il valore medio dell'intervallo di
tempo che passa fra due congiunzioni successive della Luna con il Sole
è di 29 giorni, 12 ore, 44 minuti primi e 3 secondi, e prende
il nome di rivoluzione sinodica o mese lunare o lunazione.
Nel V secolo a.C. l'astronomo ateniese Metone scoprì che
235 lunazioni (mesi lunari) fanno quasi esattamente 19
anni solari. Per tale ragione, dopo un ciclo di 19 anni (detto ciclo
di Metone o ciclo metonico o ciclo lunare) le fasi
della Luna tornano ai medesimi giorni dell'anno.
In altre parole, dopo aver osservato i giorni in cui hanno avuto luogo
le diverse fasi lunari per 19 anni, si noterà che il ventesimo anno
queste cadranno negli stessi giorni del primo anno, il ventunesimo
anno cadranno negli stessi giorni del secondo anno, e così via.
Ecco perché la serie dei tempi, partendo dall'anno 1 a.C., è
stata divisa in periodi di 19 anni, e a ciascun anno di ogni periodo
è stato abbinato un numero naturale dall'1 al 19. Il numero d'oro
è quindi il numero dell'anno nel ciclo lunare in corso.
Per trovare allora il numero d'oro
relativo a qualsiasi anno, basta sommare 1 all'anno, e dividere poi
per 19. Il resto di questa divisione dà il numero d'oro; se però il
resto è uguale a 0, il numero d'oro è 19.
Meglio ancora si può ottenere dividendo l'anno per 19 e aumentando di
una unità il resto così ottenuto.
Per l'anno 1990, ad esempio, il calcolo è:
(1990 + 1) : 19 =
1991 : 19 =
104 col resto di 15;
oppure
1990 : 19 = 104 col resto di 14; 14 + 1 = 15;
per cui il numero d'oro per il 1990 è 15.
|
Calcolo dell'epatta.
Si è già precisato che l'età della luna è uguale al
numero di giorni trascorsi dall'ultimo novilunio.
L'epatta relativa a un determinato anno è l'età
della luna al 31 dicembre dell'anno precedente.
Così, ad esempio, l'epatta per il 1990 è 3, poiché al 31/12/1989
l'età della luna era di tre giorni, ossia l'ultimo novilunio risaliva
al 28/12/1989, cioè a tre giorni prima.
La seguente regola serve a calcolare l'epatta di un anno
gregoriano qualunque:
si moltiplica il numero d'oro
per 11, dal prodotto si sottrae 10, il risultato si divide per 30, e
si ottiene un resto, che indichiamo con a. Si sottrae 15 dal
numero secolare dell'anno proposto (ovvero il numero formato
escludendo le ultime due cifre dell'anno) e si ha un numero b.
Si divide b per 25, si toglie il quoziente dal dividendo, si
divide questa differenza per 3, e si ottiene un quoziente c. Si
moltiplica b per 3, si divide il prodotto per 4, e si ottiene
un quoziente d. Si sottrae c da d, e si divide il
risultato per 30; il resto di questa divisione sia chiamato e.
Se infine si sottrae e da a, si ha l'epatta. Nel caso
che e sia maggiore di a, si sottrae a da e,
poi si sottrae il risultato da 30, ottenendo così l'epatta. Di tutti
i quozienti si considera solo la parte intera, trascurando le cifre
decimali.
Lo schema delle operazioni da eseguire è il seguente:
[(n. d'oro x 11) - 10] : 30
(r) = resto = a;
n. secolare anno - 15 = b;
[b - (b : 25)] : 3 = c;
(b x 3) : 4 = d;
(d - c) : 30
(r) = resto = e;
a - e = epatta;
oppure:
30 - (e - a) = epatta.
Ecco un esempio, relativo al calcolo dell'epatta per il 1990:
15 (= n. d'oro) x 11 = 165; 165 - 10 = 155; 155 : 30 = 5 con resto
5; a = 5;
19 (= n. secolare anno) - 15 = 4; b = 4;
4 : 25 = 0,16; 4 - 0 = 4; 4 : 3 = 1,3; c = 1;
4 x 3 = 12; 12 : 4 = 3; d = 3;
3 - 1 = 2; 2 : 30 = 0 con resto 2; e = 2;
5 - 2 = 3; epatta per il 1990 = 3.
Conoscendo però l'epatta di un anno qualsiasi, è molto facile
sapere l'epatta degli anni ad esso più vicini. Essendo la durata
di una lunazione di circa 29 giorni e mezzo, e calcolando i computisti
sia antichi che moderni i mesi lunari alternativamente di 29 e di 30
giorni, l'epatta è sempre un numero che varia tra 0 e 29, poiché se
l'epatta fosse uguale a 30, sarebbe come se fosse 0. Sappiamo inoltre
che 12 lunazioni intere formano circa 354 giorni, con un residuo
rispetto all'anno solare di 11 giorni circa se l'anno è comune e di
12 se è bisestile. Per questo motivo da un anno all'altro l'epatta
aumenta di 11 unità, e quando diventa maggiore di 30 basta sottrarre
questo numero. Così, se l'epatta del 1990 è 3, quelle degli anni
successivi saranno rispettivamente 14, 25, 6, 17, ecc.
Ogni 19 anni, però, proprio in corrispondenza degli anni con
numero d'oro uguale a 1, l'epatta aumenta di 12 unità rispetto
all'anno precedente (con numero d'oro 19).
Purtroppo non è finita così: poiché la durata del ciclo
metonico non è esattamente di 19 anni, ma più breve di circa
un'ora e mezza, per conseguenza le epatte crescono di un giorno ogni
300 anni circa, e di 8 giorni ogni 2500 anni circa.
Fino al 1582 questo "particolare" era stato
trascurato: il ciclo metonico veniva considerato di 19 anni
esatti e per sapere l'epatta (in maniera imprecisa), partendo dal
numero d'oro, era sufficiente effettuare il seguente calcolo:
epatta = (r) [11 x (n-1)] : 30,
intendendo per (r) il resto della divisione per 30 e per n il
numero d'oro.
Il significato di questa epatta non era, però, l'età della luna
al 31 dicembre dell'anno precedente, ma l'età della luna al 31
dicembre dell'anno precedente meno 8 (o, ciò che è lo stesso,
l'età della luna al 22 marzo).
In tal modo, ad ogni numero d'oro corrispondeva una determinata
epatta, per cui i valori possibili dell'epatta potevano solo essere
19, e precisamente:
1, 3, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 28,
30.
Nella riforma gregoriana del calendario si è provveduto ad attuare
questa correzione, chiamandola equazione lunare.
Fu stabilito che alle epatte degli anni del periodo 550-800 si
dovesse aggiungere una unità negli anni 800, 1100, 1400 e 1800, e che
in seguito si ripetesse l'aggiunta di una unità ogni 300 anni per 7
volte, mentre l'ottava volta l'aggiunta di una unità sarebbe avvenuta
dopo 400 anni. La seguente tabella dà così il numero di unità da
aggiungersi alle epatte del periodo 550-799:
EQUAZIONE LUNARE
Anni dell'era volgare |
Equazione lunare |
550 |
0 |
800 |
1 |
1100 |
2 |
1400 |
3 |
1800 |
4 |
2100 |
5 |
2400 |
6 |
2700 |
7 |
3000 |
8 |
3300 |
9 |
3600 |
10 |
3900 |
11 |
4300 |
12 |
4600 |
13 |
Sempre nella riforma gregoriana si calcolò che l'anno 551,
considerato anno base per l'equazione lunare, dovesse avere numero
d'oro 1 ed epatta 8.
Partendo da questo dato, è anche possibile calcolare l'epatta per
il periodo successivo al 1582 utilizzando la formula seguente:
epatta = y + 8 + equazione lunare - giorni tolti dalla riforma
gregoriana, dove
y = (r) [11 x (n-1)] : 30,
ossia l'epatta secondo il vecchio metodo di calcolo (intendendo come
al solito per (r) il resto della divisione e per n il numero d'oro).
La formula:
epatta = y + 8
che non tiene conto dell'equazione lunare, è quella da
utilizzare per calcolare la data di Pasqua fino al 1582 compreso.
Si limita infatti ad aggiungere 8 al valore dell'epatta medievale,
per farlo coincidere con l'età della luna alla fine dell'anno
precedente. C'è da notare che 8 è l'età della luna calcolata da
Dionigi il Piccolo per l'inizio dell'anno 1 a.C., da lui scelto come
anno base per i cicli diciannovennali del numero
d'oro, ed è anche l'età della luna all'inizio dell'anno
551.
Questa è l'epatta che viene ancor oggi utilizzata da quasi tutte
le chiese ortodosse, sempre per fissare la data di Pasqua, in
quanto queste chiese non hanno accettato la riforma gregoriana.
Per il periodo 1583-1699 abbiamo:
epatta = y + 8 + 3 - 10 = y + 1
Per il periodo 1700-1799 abbiamo:
epatta = y + 8 + 3 - 11 = y
Per il periodo 1800-1899 abbiamo:
epatta = y + 8 + 4 - 12 = y
Per gli anni dal 1900 al 2099 compresi la formula diventa:
epatta = y + 8 + 4 - 13 = y - 1
Per il periodo 2100-2199 dobbiamo scrivere:
epatta = y + 8 + 5 - 14 = y - 1,
scoprendo dunque che la formula rimane invariata per tutto l'arco
di tempo 1900-2199.
Come esempio finale, sapendo che il numero d'oro per il 1990 è 15,
si può trovare l'epatta svolgendo questa operazione:
epatta = (r) [11 x (15 - 1)] : 30 - 1 = (r) (154 : 30) - 1 = 4 - 1
= 3.
L'epatta è utilizzata, come si è già accennato, per il calcolo
della data della Pasqua
|
Tabella del ciclo
pasquale dal 1995 al 2071
Nel pannello mediano è dipinta una tavola della Pasqua ispirata alla più
celebre tavola marmorea del VI secolo conservata presso il Museo
Arcivescovile.
La tavola riporta il computo pasquale, oggi non più usato, che la
Chiesa adottò nel 532. Per distinguere la
Pasqua cristiana da quella ebraica (che la regola stabiliva
al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera, fissato al 21 marzo
dal Concilio di Nicea del 325), fu utilizzato il sistema dei cicli
lunari e un metodo matematico-astronomico in modo tale che le due date
non potessero mai essere coincidenti.
In pratica si stabilì che la Pasqua
dovesse sempre essere celebrata la domenica successiva al primo
plenilunio dopo l'equinozio di primavera, e per calcolare ciò si
utilizzavano il ciclo decennovenale o metonico, cioè il numero d'oro,
il ciclo lunare e la lettera domenicale. Così, partendo dall'assunto di
Metone (sec. IV a.C.), che voleva l'esatto ripetersi delle lunazioni
ogni diciannove anni, Dionigi compose il Grande ciclo pasquale, adottato
da quasi tutta la totalità della Chiesa Cristiana.
Lettera domenicale - Indicando con la lettera A il
giorno di capodanno e con B,C,D...i giorni successivi, la lettera
domenicale corrisponde alla prima domenica di gennaio.
La tavola marmorea ravennate riporta, per un periodo
dal 532 al 676, le date della Pasqua e l'età della luna per quel
giorno, il numero d'oro dell'anno, ovvero il ciclo lunare o metonico, il
termine pasquale, cioè la luna XIV^, il numero del ciclo decennovenale,
e il tipo di anno (embolismico o comune).
L'orologio solare del Planetario non poteva contenere
tutti questi dati, anche perché molti di loro, dopo la riforma
gregoriana del calendario, sono divenuti ormai obsoleti. Sono state
riportate, perciò, solamente le epatte, il numero d'oro, e la data
Pasquale, dal 1995 al 2071.
Ogni settore del nostro calendario comprende quattro
anni con l'epatta comune (es. EP. XIX). Per ogni anno vengono resi noti
il numero d'oro (es. AN. XI) e la data della Pasqua (es. PAS. 27 MAR.).
Per motivi di praticità abbiamo lasciato l'epatta
invariata, anche se in realtà dal 2000 in poi dovrà essere aumentata
di una unità.
Si definisce epatta l'età della Luna al 31 dicembre
dell'anno precedente, dove per età della Luna si intendono i giorni
trascorsi dall'ultima Luna Nuova. L'età della Luna si conta da 1 a 30.
Il termine deriva dal greco epaktai emerai, che significa “giorni
aggiunti”.
L'ultima luna nuova del 1996 si è verificata il 10
dicembre e pertanto al 1 gennaio 1997 l'età della Luna era di 21
giorni.
Per calcolare l'epatta dell'anno successivo occorre
aggiungere 11 (differenza fra l'anno comune di 365 giorni e l'anno
lunare di 354) all'epatta dell'anno precedente. Se, però, il numero
ottenuto risulta superiore a 30, occorre sottrarre 30. Per calcolare
l'epatta del 1998, dunque, si procederà in questo modo:
21 (epatta del 1997) + 11 = 32. Essendo 32 maggiore di
30, occorre effettuare la sottrazione 32 - 30 = 2, epatta del 1998.
Per gli anni in cui le ultime due cifre sono un
multiplo di 19, anziché 11 occorre aggiungere 12.
Il procedimento va applicato, ad esempio, al 1995,
anno per il quale il 95 è multiplo di 19.
Per il calcolo dell'epatta del 1995 si parte
dall'epatta dell'anno precedente, che è 17, e a questa si aggiunge 12:
17 + 12 = 29 è l'epatta del 1995.
L'epatta consente di conoscere, approssimativamente,
il numero dei giorni lunari in qualsiasi momento dell'anno, la data del
novilunio o del plenilunio per un dato mese, nonché la data della
Pasqua e delle altre festività mobili.
Si può conoscere l'epatta di un anno qualunque senza
sapere quella del precedente, con l'aiuto del numero d'oro.
Il numero d'oro, che si conta da 1 a 19, si deve a
Metone, un astronomo ateniese del V secolo a.C., il quale constatò che
235 lunazioni corrispondevano con buona approssimazione a diciannove
anni solari. La posizione della luna, rilevata in un tempo qualsiasi, si
ripeteva quindi diciannove anni più tardi. Convinti dell'importanza di
questa scoperta, gli ateniesi scrissero a lettere d'oro la grande
scoperta nella piazza principale della città.
Per conoscere, perciò, il numero d'oro di un anno
qualsiasi, si divide per 19 la cifra dell'anno aumentato di uno: il
resto sarà il valore cercato.
Per calcolare il numero d'oro del 1997 si divide 1998
(valore dell'anno aumentato di uno) per 19. La divisione dà come
quoziente 105 e resto 3. Il numero d'oro del 1997 è dunque 3.
Se il resto della divisione è zero, allora il numero
d'oro è 19.
Noto il numero d'oro N, l'epatta è il resto della
seguente divisione:
(N x 11 - 12): 30.
Ma se (N x 11 - 12) è minore di zero, l'epatta è il
risultato della sottrazione di questo numero, privato del suo segno
negativo, da 30.
Come esempio calcoliamo l'epatta del 1995. Essendo 1
il numero d'oro dl 1995, avremo (1x11-12) = -1. L'epatta è data allora
da 30-1=29.
Se, invece, (N x 11 - 12) è maggiore di zero ma
minore di 30, l'epatta sarà il risultato ottenuto, senza altre
operazioni.
Come esempio calcoliamo l'epatta del 1977, il cui
numero d'oro è 3. Sostituendo si ha (3x11-12)=21, valore dell'epatta. |
|