Siciliane
un dizionario
biografico per fare uscire le donne dal silenzio della storia
Due
eventi particolarmente significativi hanno avuto luogo sabato 6 maggio
alla fiera del libro di Torino nel padiglione della Regione Sicilia: il
primo è stato la presentazione del libro di Angelo D’Arrigo,
l’Icaro del duemila tragicamente scomparso nei cieli di Comiso alcuni
giorni fa, intitolato “In volo sopra il mondo” con prefazione di
Piero Angela, lo stesso a cui è stata affidata la presentazione,
l’altro è stata la presentazione del Dizionario biografico illustrato
SICILIANE edito da Emanuele Romeo a cura di Marinella Fiume,
presentazione affidata a Maria Rosa Cutrufelli. Tanta commozione ha
accompagnato la visione del documentario sulle imprese di Angelo che è
stato paragonato a Konrad Lorenz e a Leonardo da Vinci, specie quando è
intervenuta la moglie Laura alla quale è ora affidato il compito di
continuare, attraverso la fondazione Angelo D’Arrigo, l’opera del
marito a partire dall’impresa che egli non ha potuto ultimare, di
riportare nel loro ambito naturale, le montagne del Perù, due condor di
una specie che rischiava di estinguersi senza l’imprinting di Angelo.
Il
secondo evento è stata la presentazione di un’opera che Maria Rosa
Cutrufelli ha definito “necessaria” in quanto la curatrice Marinella
Fiume, attraverso l’intervento di 162 prestigiose firme del mondo
dell’Università, della cultura, del giornalismo e delle professioni a
livello nazionale, ha dato voce e fatto uscire dal silenzio e
dall’oblio della memoria 333 figure di donne poco note o del tutto
sconosciute dal medioevo ai nostri giorni. L’opera rovescia ogni
stereotipo sulla figura femminile relegata nell’ambito del focolare
domestico e mostra come l’evoluzione dell’isola, seppur lenta e
contraddittoria, non ci sarebbe stata senza la presenza e la
collaborazione delle donne, mai raccontate dalla storia. Una ricerca
difficile che non si è potuta avvalere né di una tradizione
storiografica, particolarmente misogina in Sicilia, né delle
tradizionali fonti storiche, ma ha dovuto fare ricorso agli archivi
della polizia
e dei
tribunali, laici ed ecclesiasitici, come quello della Santa Inquisizione
siculo-spagnola, ai conventi, agli ospedali e ai manicomi, agli archivi
familiari e privati... Un tassello importante che si aggiunge alle
ricerche fatte in alcune regioni, soprattutto in Lombardia e in
Campania, per fare uscire le donne dal silenzio e ricostruire il lungo
cammino della storia delle donne.
Chiara
Campione
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Per le edizioni di Emanuele Romeo e a cura di Marinella Fiume, è uscita
in questi giorni un’opera molto attesa e di cui si avvertiva
certamente la mancanza nell’affollato panorama editoriale nazionale.
Il Dizionario biografico Siciliane
si avvale della consulenza di un Comitato scientifico di
grande prestigio formato da Sara Cabibbo, docente di Storia della
società e della cultura barocca presso l’Università di Roma Tre,
autrice di saggi e monografie sulla vita religiosa e la santità
femminile in età moderna; Maria Concetta Di Natale, professore
ordinario di Museologia e Storia del Collezionismo, Storia delle Arti
Applicate e dell'Oreficeria presso l'Università di Palermo e Giovanna
Fiume, professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di
Scienze politiche della stessa Università, nonché per diversi anni
direttrice di "Genesis", rivista della Società Italiana delle
Storiche, di cui è socia fondatrice.
Siciliane
è un dizionario biografico di donne nate in Sicilia o
naturalizzate o anche straniere che hanno scelto l’isola come patria
elettiva, le quali hanno lasciato nella nostra terra un’eco più o
meno vasta e durevole di sé e della loro attività.
Volendo raccogliere e condensare in
sobrie schede biografiche le informazioni riguardanti le donne siciliane
dal Medioevo all’età contemporanea, ci si è trovati di fronte a
tutte le lacune della storiografia in questo campo. Si è trattato di un
lavoro particolarmente complesso, innanzitutto perché ha potuto solo
parzialmente riferirsi e attingere a una tradizione sedimentata di studi
precedenti, che in Sicilia è particolarmente misogina. Questa evidente
difficoltà ha talvolta spaventato alcuni possibili collaboratori che
hanno declinato l’invito per il gravoso lavoro di documentazione e di
ricerca che avrebbe comportato. Insomma, poiché nei libri di storia
della Sicilia le donne non ci sono, mettercele comporta un surplus
di ricerche e una maggiore difficoltà del lavoro di ricostruzione
storica: bisogna aggirare non solo il silenzio delle fonti, ma anche
quello degli storici. E in qualche caso si sarebbe dovuto ammettere di
operare, in un certo senso, una riparazione o, meglio, una restituzione,
equivalente a una sorta di ammissione di responsabilità pregresse.
In Sicilia sono davvero poche le
ricerche in questa direzione, sebbene alcune iniziative editoriali
abbiano additato da tempo l’interesse per gli studi di genere anche da
parte di un pubblico colto ma non specialistico e le donne leggano più
degli uomini, tanto che una fetta di mercato editoriale è rivolto a
loro, cosa che influenza la ricerca dei temi al femminile in ogni
questione.
La difficoltà riguarda
particolarmente tutti gli ambiti dell’espressività e tutti i settori
dell’arte, che proprio per il loro carattere di campo privilegiato di
applicazione e prezioso strumento di interpretazione simbolica o di
evasione dalla realtà, sono affollati da figure di donne che col
passare dei secoli si sono via via emancipate dalle figure maschili alla
cui ombra erano nate e si erano per lo più formate. Di tutte costoro,
spesso solo i nomi o poche notizie reperibili, sì che solo con un’instancabile
e appassionata lotta contro secoli di indifferenza e dimenticanza è
diventato possibile trasformare gli scarni e insignificanti accenni a
questa o quell’artista in una biografia. La ricerca di notizie è
stata costellata da non poche difficoltà, causate soprattutto dall’esiguo
spazio che tali figure hanno finora occupato nella letteratura artistica
non solo passata, ma anche relativamente recente.
La ricostruzione delle biografie,
trascendendo i criteri della periodizzazione, parte dai ritratti di
alcune sante e patrone siciliane che si rivelano rappresentativi dell’identità
municipale e della fisionomia dell’isola nei secoli. Quindi prosegue
con gli ultimi secoli del Medioevo, si snoda fra Cinque e Settecento,
attraverso nobildonne, monache, mistiche, "accademiche",
borghesi istruite, per giungere all’Otto e Novecento, quando, donne di
tutte le classi e ceti, braccianti, maestre, fondatrici di ordini,
professioniste, artiste, filantrope, militanti in movimenti laici e religiosi,
nei partiti e sindacati, irrompono nella storia.
Ogni donna appare al centro di una
"ragnatela di rapporti" che la legano a famiglia, parentela,
vicinato, comunità, sodalizi, associazioni, istituzioni da farne una
lente attraverso cui leggere una vita e un tempo. Emerge così una
molteplicità infinita di voci, di sguardi, di immaginari diversissimi,
che però formano un coro, dalla cui lettura in continuum è possibile
per lo studioso e per un pubblico più vasto, di uomini e donne,
ricavare come, sia pur tra molte contraddizioni, la storia delle donne
abbia portato, anche in Sicilia, a un ribaltamento dal silenzio alla
parola, dal privato allo scenario pubblico, dalla resa vittimistica al
protagonismo.
Gli autori delle 333 voci, 162
professionisti impegnati nel mondo dell’Università, della Scuola, del
Giornalismo, studiosi di diversa formazione, laici, prelati, suore, con
lo stile semplice e accattivante, accurato e mai pedante, tipico della
divulgazione scientifica, sono riusciti a dare visibilità al più gran
numero di figure femminili possibile, narrandone le "storie",
le "imprese", l’impegno, i risultati raggiunti nei vari
campi.
L’opera, infatti, sottrae all’invisibilità
tante figure di donne vissute in Sicilia fra Medioevo e Novecento e, nel
contempo, fa emergere un tessuto di reti, alleanze, conflitti, identità
che non appartiene soltanto alla storia materiale e della mentalità,
alla narrazione del vissuto e del quotidiano, ma che, viceversa,
interseca i territori della grande Storia. L’opera ripercorre la
storia siciliana, restituendole tutta la complessità di una
ricostruzione non esclusivamente fondata sulle scansioni temporali e
sulle rilevanze della tradizionale storia politica. Se da un lato si è
cercato così di colmare un ingiusto "vuoto di memoria",
tentando il recupero non solo di nomi, ma di personalità complesse e
versatili, dall’altro, proprio l’esiguità delle notizie talora
reperibili si è rivelata un limite qualche volta invalicabile. A
conclusione di una instancabile e appassionata lotta contro secoli di
indifferenza e dimenticanza, si può affermare che l’opera è riuscita
a far sì che un freddo elenco di nomi si sia trasformato in una
significativa carrellata di volti, di personalità, di storie. Perciò
essa si presta ad essere un indispensabile strumento per ulteriori
ricerche e approfondimenti e di conoscenza per un ampio pubblico.
Marinella Fiume