Alla miniera Gibellini... Genco Russo e le "giammelle"
delle suore Orsoline
Un caratteristico aneddoto, riferentesi ad un
episodio realmente accaduto alla miniera Gibellini negli anni '50, mi è
stato raccontato di recente dal perito minerario Alessandro Tuzzolino.
Questa importante ed antica zolfara, sita nel territorio fra Montedoro e
Racalmuto, per tanti anni fu gestita da don Calogero Vizzini e dal
commendatore Pietro Vinciguerra. Ambedue tali personaggi in quegli
stessi anni gestivano anche la miniera Gessolungo.
Ebbene, a Gibellini spesso veniva posto in vendita il "ginese",
ovverossia i rosticci di zolfo provenienti dalla fusione della
"ganga" nei calcheroni, utilizzato come ottimo materiale arido
di sottofondo per le costruzioni stradali.
Direttore della miniera in quegli anni era il perito minerario Francesco
Di Buono, cognato del comm. Vinciguerra, il quale aveva avuto ordine da
questi di far caricare il ginese nei camion soltanto dietro pagamento
alla consegna.
Un bel giorno si presentarono in miniera cinque camion, provenienti da
Mussomeli, per caricare il ginese.
Il guardiano fece immediatamente presente ai camionisti che bisognava
pagare a vista la merce, al che questi risposero che erano stati mandati
da don Giuseppe Genco Russo, "patriarca" di Mussomeli, e che
pertanto era meglio per tutti non fare difficoltà.
Il direttore, persona ligia al dovere, quando il guardiano gli venne a
riferire la cosa, si impuntò esclamando che a Gibellini comandava solo
e soltanto u' zi Ciccio, e cioè lui!
I camion se ne tornarono pertanto vuoti a Mussomeli, e subito venne
informato dell'affronto Genco Russo.
Questi, senza scomporsi affatto, telefonò subito al comm. Vinciguerra,
il quale da uomo vissuto, immediatamente ordinò al cognato di far
caricare gratuitamente agli uomini inviati dal "boss" di
Mussomeli, tutto il ginese di cui avevano bisogno.
E cosi, l'indomani, dieci camion (e non più cinque, come il giorno
precedente!) si presentarono in miniera per caricare il ginese, e u' zi
Ciccio questa volta fu costretto ad accoglierli con tanti ossequi.
Alla fine delle operazioni di carico, uno dei camionisti, con tanto di
"coppola storta", si presentò al direttore con un pacchetto
di biscotti ed esclamò: questo glielo manda don Genco Russo, sono
"giammelle" (ciambelle) delle monache del convento delle
Orsoline di Mussomeli... "si facissi la vucca duci"!
E fu cosi che ancora tanti anni dopo, a Gibellini
tutti ricordavano le "giammelle delle Orsoline" !
Dal libro "I Signori dello zolfo" di Michele
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