INTERESSANTI DOCUMENTI DEL 1853
LE MINIERE NEL PERIODO BORBONICO
Come riportato da Petix nella sua storia delle
miniere, la scoperta dello zolfo nel territorio di Montedoro avvenne
intorno al 1818 nell’ex-feudo Gibellini.
La corsa alla ricerca ebbe esito positivo nei decenni successivi anche
nel territorio adiacente l’abitato.
La mappa più antica ritrovata è del 1853 e venne redatta a seguito dei
reclami da parte dei proprietari di abitazioni che cadevano all’avanzare
dei lavori sotterranei.
Tutta la documentazione precedente è di natura descrittiva e
manoscritta e, purtroppo, non sempre leggibile. Tali documenti si
trovano nel "fondo" Intendenza e nel "fondo" Tucci
dell’Archivio di Stato.
Dai documenti allegati, a titolo di esempio, si può evincere che l’Autorità
che sovrintendeva alle attività minerarie erano gli organi dell’amministrazione
Civile dello stato Borbonico :
Il
Dipartimento dell’interno della Segreteria di Stato con sede in
Palermo
L’Intendenza
della Provincia di Caltanissetta
La
Guardia Generale del Distretto di Caltanissetta
Il
Regio Giudice di Serradifalco
Le attività di controllo erano delegate alla Polizia,
per l’applicazione della Ordinanze atte a prevenire i pericoli nelle
Zolfare, e gli Agrimensori (Periti Agrari dell’epoca).
Dopo l’arrivo in Sicilia di Pietro Tucci, il quale descrive,
nel 1850, il funzionamento dei Calcheroni, gli si crea un Ufficio ad hoc
col titolo di Ispettore scientifico per la estrazione dello zolfo
col processo dei calcheroni per le Province di Caltanissetta e Catania.
Tutta la documentazione tecnica da allora in poi viene inviata a questo
ufficio e adesso è rintracciabile nel fondo omonimo.
I documenti allegati riguardano le dispute tra le varie fazioni e
interessi legati allo sfruttamento della solfara Comunello (era la
solfara sotto il cozzo della chiesa), di proprietà del Comune che
risulta data in gabella a Don Ludovico Morreale e don Gaspare Rizzo
(parroco !), nonché le "spiate" contro i nemici e coloro che
arrecano danno alle sue colture( aveva anche terre in gabella seminate a
lenticchie).
A fianco viene riportata la trascrizione, non sempre agevole, per
facilitare la lettura del testo.
Tucci -
Rizzo
1
2
3
4
5 6 |
Tucci -
Ministero
1
2 3 |
Tucci - Guardia
Generale
1
2 3 |
Tucci - Intendenza
1 |
bella mappa a colori del 1858
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note Petix e trascrizione dei tre documenti a fianco
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sull'apertura miniera
Gruttazzi
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Nota
cronologica :
Il Vicario Rizzo e company, nel 1850, si gabellano le miniere
nelle aree di proprietà del Comune.
La miniera sotto il cozzo della chiesa incomincia a creare
problemi alle case nella zona della attuale scuola media.
Il Vicario si giustifica e accusa (doc. Febbr. 1853) i proprietari
delle altre miniere ed il Sindaco.
Nel mese di agosto parte la petizione degli abitanti delle case
danneggiate.
Intervento deciso del Luogotenente Generale Principe di Satriano ( 12
Agosto) che fa sciogliere il contratto di gabella e minaccia
l'arresto dei gabelloti.
Si stipula un altro contratto con i gabelloti con
obblighi molto pressanti di ripristino delle miniere e risarcimento dei
danni ai fabbricati. |
Trascrizione Bozza contratto |
Pagine del contratto |
Petizione abitanti danneggiati |
Intervento Principe di Satriano |
Documento maestro di maramma 1861 |
Stupenda invenzione di Rouré |
Sicurezza miniere |
Autorizzazioni |
Perizia |
Direzione
generale |
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