Le lettere di Loulou
Della moglie Louise (la sua cara Loulou!) ho rintracciato solo alcune lettere; si rivolge quasi sempre alle sue figlie Lina e Letizia, e come una chioccia per i suoi piccoli, da queste traspare la sua preoccupazione, parla di poesia e di letteratura, consiglia, parla del figlio Federico sempre in polemica col prete di Caltanissetta (forse lo stesso Rizzo che tenta di convertire lo zio ateo), col quale disserta sull'esistenza di Dio. Scrive articoli e manda i suoi lavori al Giornale di Sicilia sperando che il direttore Ardizzone si decida a pubblicarli. Nessuna lettera che parli dei rapporti col marito Eugenio, se non i commenti di quest'ultimo che si lamenta a volte con la moglie, poco sollecita a rispondere alle sue lettere.
Quelle poche volte, però, che parla del marito con le figlie sembra farlo con un certo distacco, chiamandolo semplicemente P. (Papà), e senza eccessivo entusiasmo. Evidentemente col passare degli anni, perdurando la triste situazione descritta che esacerbava in continuazione gli animi e considerando il carattere "agitato", anche se in fondo buono, di Eugenio, l'affetto traboccante del loro primo incontro s'era notevolmente affievolito. Una volta messi i piedi a Montedoro, Eugenio s'era evidentemente tuffato negli affari di famiglia, e non aveva più trovato il tempo da dedicare alla sua cara
Loulou.
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