Giufà
e
il chiodo
Giufà
era sempre al verde e, disperato, decise di vendere la sua casa.
Trovato l'acquirente, pose solo una condizione per la vendita:
- La
casa diverrà tua, ma questo chiodo piantato nel muro deve restare per
sempre mio - disse
Il
compratore accettò la condizione senza riserve e l'affare fu fatto.
Dopo
qualche settimana, Giufà bussò alla porta del nuovo proprietario ed
entrò in casa, si diresse verso il chiodo e vi appese un sacco.
Dopo qualche
giorno ritornò, si riprese il sacco e appese al chiodo un vecchio
abito.
Col tempo le
visite di Giufà cominciarono a farsi giornaliere e, spesso, anche per
più volte al giorno e sempre prendeva ciò che era appeso e metteva una
nuova cosa.
Un
giorno Giufà spuntò con la carogna di un asino e, sotto gli occhi
sbalorditi degli inquilini, appese al chiodo quell'ammasso puzzolente.
Il proprietario,
spazientito, urlò:
- Non
ti lascio ammorbare la mia casa, porta via questo schifo!
Giufà,
con la sua solita calma, disse:
- Vedi,
io ti ho venduto la casa, ma il chiodo resta mio.
Ho tutto il diritto di appendervi quello che voglio e se tu non sopporti
non so cosa farci! Puoi scegliere di andartene, ma non chiedermi nemmeno
un soldo indietro..
Il
proprietario non riuscì a sopportare le incursioni di Giufà e se ne
andò via lasciando la casa a Giufà.
Giufà si prese la casa e non restituì nemmeno un soldo.