SONO UN GAIO IMPENITENTE
Sono gaio e impertinente,
I miei amici, stando ai patti,
sono bello e sorridente!
si diverton come matti,
Io ho amici altolocati,
come vermi nudi anch’essi:
tanti giudici ed avvocati,
non son scemi e manco fessi!
che mi fan salamelecchi
Le mie feste sono un delirio
e scorrazzan sui miei letti,
e vanno tutti in visibilio!
dove giaccion belle donne
Mica tristi come a Sinistra
senza veli e senza gonne.
dove manca una ministra
Poi le mando in Parlamento
che sollazzi il Parlamento
bionde o brune, dieci o cento.
e sorrida ogni momento!
Nato sono in quella Milano
Che mi frega della Cei
dove il cuore è sempre in mano;
o dei preti brutti e gay!
sono ricco e danaroso
Loro parlano con furia
cogli amici un generoso,
di peccati e di lussuria:
e li faccio assai felici
ma non sanno quant’è bello
dando loro donne e bici.
armeggiar col manganello!
Gli italiani son dei guardoni
Qui non c’entrano le ronde,
che mi spiano dietro i portoni,
sempre armate e sempre pronte!
da lontano, si capisce,
Parlo d’altro: in cuore e mente
di soppiatto come bisce.
sono un gaio Presidente!
Fanno foto alle mie amiche
Nato son, l’ho sempre detto,
sempre nude come formiche,
per gioire sopra un letto.
nelle ville e nei giardini
E se qualcun mi dà del matto
sotto i cactus o sotto i pini.
faccio le fusa, come il mio gatto.
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