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POVERA DONNA
(La cossovara di Porta romana)
Povera donna musulmana
che schiava di un triste destino
vaghi per crocicchi e viali
dell’opulenta città di Milano,
alla ricerca di un tozzo di pane!
Alle tue spalle,
la Porta Romana
ricorda
antichi fasti imperiali:
già vide
legioni armate di spade lucenti
trionfanti
percorrere il corso
innalzando vessilli e alabarde,
e sentì
sobbalzare la terra
al passaggio di carri di guerra.
A te di fronte,
posava le tende
il Barbarossa fetente,
cristiano crudele e arrogante,
che, rotta la lega,
al suolo radeva ogni cosa
con ferocia e violenza.
Poi, per secoli,
giunsero a frotte
armate straniere,
che rossi rendevan
gli amati e operosi
navigli e canali.
Quindi le bombe
cadute di notte dal cielo
che fecero grande sfacelo
di case, teatri e di gente.
Infine
la lega di Bossi,
nostalgico eroe camuno,
che sogna una grande Padania
e Milano seconda a nessuno.
Milano,
ne hai visti di lutti e sventure!
Ma oramai,
così forte e sicura,
ricorda la povera donna
di origine slava,
che un soldo domanda
celando tristezza e tormenti
alle spalle di Porta Romana!
La sua patria è sconvolta
da bombe e da mille lamenti,
ed esule vaga,
ormai fuori di mente,
cercando un boccone di pane
per sé e i due piccoli infanti
piangenti.
Apri il tuo cuore,
sì grande e famoso,
da sempre,
Milano opulenta!
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