RICORDI DI UN VIAGGIO IN POLONIA

 
Sono appena tornato da un viaggio di otto giorni in Polonia, e mi appresto a raccontare le impressioni su una terra che sembra molto lontana, ma che in effetti dista da Milano quanto Catania o Palermo: meno di due ore di aereo. In una superficie pari a quella italiana vivono circa 38 milioni di abitanti, un po' più della metà degli italiani in Italia. Si presenta come un'immensa pianura ricoperta in maggior parte di boschi, con strade diritte e ben mantenute quasi tutte a doppia corsia. Mancano purtroppo (o per fortuna) le autostrade per cui la marcia è lenta ma permette di osservare un panorama verdissimo, le tante casette di mattoni rossi col tetto spiovente circondate da piccoli orti e fiori. Impressiona soprattutto l'ordine, oserei dire che non ho visto un filo d'erba fuori posto, una carta od un mozzicone di sigaretta per terra! E piante e fiori in ogni dove, nei ristoranti, dinanzi agli hotel, nei locali pubblici, persino nei wc pubblici o privati. Le città, distrutte all'ottanta per cento durante l'ultima guerra, sono state ricostruite così com'erano prima, soprattutto i centri storici che presentano grandi piazze ben adornate, tutte isole pedonali. Abbondano statue e monumenti, chiese e campanili svettanti, tutti in mattoni rossi, dal momento che mancando le montagne è sempre stato difficile e costoso procurasi le pietre di costruzione. Ed è proprio il rosso la caratteristica dei centri storici. Belle Varsavia, Danzica, Gdynia, Torun, Poznan, Breslavia,
Cracovia. Bellissima quest'ultima con una piazza immensa circondata di bar e ristoranti, percorsa da caratteristiche carrozze, adornata di fiori coloratissimi, da ben 120 chiese con grandi organi e caratteristici campanili, con tante suore e preti naturalmente, che parlano bene l'italiano: per questo motivo é denominata "il terzo Vaticano". 

Impressionante la visita alla miniera di sale di Wieliczce, nei pressi di Cracovia: un'immensa miniera scavata appunto nel sale, con lunghe gallerie, enormi locali con bar e ristoranti, lampadari e statue tutte di sale! Persino Giovanni Paolo II é fatto di sale. 

Triste e commovente la visita ai campi di sterminio di
Auscwiz, chilometri di filo spinato, le case dormitorio in legno, la camera a gas, i forni crematoi, le latrine, le montagne di scarpe, capelli, occhiali, etc. E soprattutto all'ingresso la scritta in tedesco che descrive come il "lavoro rende liberi".      

Un discorso a parte merita la visita a
Czestochowa, all'icona della madonna nera. L'immagine "miracolosa" è posta in alto sull'altare della chiesa, coperta alla vista dei fedeli da una lastra dorata. Al mattino ed alle tredici viene scoperta con una procedura teatrale che solo i preti sono capaci di mettere in opera. All'arrivo di uno stuolo di preti inizia la "scopertura" dell'icona che dura ben due minuti, lentamente dal basso verso l'alto, mentre una fanfara assordante che suona la marcia reale riempie la chiesa e quanti sostano in trepida attesa dell'evento.  

In complesso la Polonia merita una visita, in modo particolare la zona di Cracovia.  


                                                                              

   

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