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Premio assoluto assegnato alla poesia
La mia terra
di Federico Messana
E' un inno d'amore, di
passione, di nostalgia struggente di un siciliano per la propria terra.
Egli è lontano, ma i ricordi,
gli aspetti, le visioni dell'amata Sicilia balzano vivi e splendenti
alla sua memoria, facendo palpitare il suo cuore di un amore profondo e
appassionato.
Il poeta è indissolubilmente
legato alla sua terra, l'ama e l'apprezza anche nei suoi aspetti più
crudi e aspri, come il colore e l'odore dello zolfo, il verde intenso
delle agavi e le bianche "arenarie pregne di vita e di morte".
Perfino il lucente sale, emerso dalle marine onde, rese più amara e
acre questa terra, al cui emergere il mediterraneo ebbe un sussulto di
vita e di morte nello stesso tempo.
Per il poeta, i colori
predominanti sono tre: il giallo del sole, prepotente e ardente e
implacabile; il giallo abbagliante delle stoppie, il giallo dello zolfo,
dei campi di grano. A questo colore solare fa da contrasto il verde
delle agavi, che innalzano al cielo i verdi bracci di acuti e spinosi
pungiglioni e, infine, il nero: l'abito nero del vecchio, seduto sulla
soglia ad attendere l'ultima ora; l'abito nero della vecchia donna, le
mani conserte nel grembo, gli occhi velati di pianto, al pensiero del
figlio lontano. Il nero della "coppola" sul cranio calvo, il
nero della lupara ed il nero del calabrone che si aggira ronzando,
portatore di vita e di morte.
E' un ritratto della nostra
Sicilia, vero, profondamente sofferto, un ritratto però colmo d'amore e
di desiderio struggente di far parte di quella terra, di cui egli si
riconosce figlio e di cui vuol fare parte in ogni suo aspetto, nel bene
e nel male.
19/05/2007
prof.ssa Angela Piazza