ALLA MINIERA GIBELLINI…
Genco Russo e le "giammelle" delle suore Orsoline
(dal libro "I signori dello zolfo" di Michele
Curcuruto)
Un caratteristico
aneddoto, riferentesi ad un episodio realmente accaduto alla miniera
Gibellini negli anni '50, mi è stato raccontato di recente dal perito
minerario Alessandro Tuzzolino.
Questa importante ed antica zolfara, sita nel
territorio tra Montedoro e Racalmuto, per tanti anni fu gestita da don
Calogero Vizzini e dal commentatore Pietro Vinciguerra. Ambedue tali
personaggi in quegli stessi anni gestivano la miniera Gessolungo.
Ebbene, a Gibellini veniva posto in vendita il
"ginese", ovverossia i rosticci di zolfo provenienti dalla
fusione della "ganga" nei calcheroni, utilizzato come ottimo
materiale arido di sottofondo per le costruzioni stradali.
Direttore della miniera in quegli anni era il perito
minerario Francesco Di Buono, cognato del comm. Vinciguerra, il quale
aveva avuto ordine da questi di far caricare il ginese nei camion
soltanto dietro pagamento alla consegna.
Un bel giorno si presentarono in miniera cinque
camion, provenienti da Mussomeli, per caricare il ginese. Il guardiano
fece immediatamente presente ai camionisti che bisognava pagare a vista
la merce, al che questi risposero che erano stati mandati da don
Giuseppe Genco Russo, "patriarca" di Mussomeli, e che pertanto
era meglio per tutti non fare difficoltà.
Il direttore, persona ligia al dovere, quando
il guardiano gli venne a riferire la cosa, si impuntò esclamando che a
Gibellini comandava solo e soltanto u' zì Ciccio, e cioè lui!
I camion se ne tornarono pertanto vuoti a Mussomeli, e subito venne
informato dell'affronto Genco Russo.
Questi, senza scomporsi affatto, telefonò subito al
comm. Vinciguerra, il quale da uomo vissuto, immediatamente ordinò al
cognato di far caricare gratuitamente agli uomini inviati dal
"boss" di Mussomeli, tutto il ginese di cui avevano bisogno.
E così l'indomani, dieci camion (e non più cinque,
come il giorno precedente!) si presentarono in miniera per caricare il
ginese, e zì Ciccio questa volta fu costretto ad accoglierli con tanti
ossequi.
Alla fine delle operazioni di carico, uno dei camionisti,
con tanto di "coppola storta", si presentò al direttore con
un pacchetto di biscotti ed esclamò: "Questo glielo manda don
Genco Russo, sono "giammelle" (ciambelle) delle monache del
convento delle Orsoline di Mussomeli….Si facissi la vucca duci!".
E fu così che ancora tanti
anni dopo, a Gibellini tutti ricordavano le "giammelle delle
Orsoline"!
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