L’affare Pierre SAUNIER
Colgo una nota dal libro di G. Petix per
introdurre alcuni documenti relativi al cosiddetto "Affare Saunier"
.
A pagina 28 :
(a Montedoro) " Non vi fu mai un pozzo per
la estrazione del minerale;il pozzo cavato nella miniera S. Giuseppe
servì solo per la eduzione delle acque; quello cavato nella miniera
Grottazze-Li Calsi dal Pappalardo servì solo per il riflusso di aria, e
quello cavato dall’ingegnere francese Pietro Saunier ( detto da
noi "sanirri"), alle falde del Monte Ottavio, fu solo
per tentativi di zolfo.
Né questo deve meravigliare alcuno ! La mano d’opera
non mancava, né per l’abbattimento né per il trasporto fuori. D’altra
parte i contratti di gabella erano sempre di breve durata e l’area
coltivata assai limitata per invogliare un grosso esercente a fare le
spese di un pozzo. Anche nella stessa miniera di Gibellini, per essere
assai frazionata la proprietà, il primo pozzo per l’estrazione fu
cavato dopo il 1920 da don Calogero Vizzini e poi dalla Ditta Falletta
che ebbero concessa una più lunga gabella e per avere messo insieme
diversi gruppi di proprietari. "