TRASCRIZIONE DEL DOCUMENTO

VERBALE DI RICOGNIZIONE E DELIMITAZIONE DELLA CONCESSIONE TEMPORANEA DI ZOLFO DENOMINATA "NADORELLO" DEL TERRITORIO DI MONTEDORO RICHIESTA DALLA COOP "LA RINASCITA ZOLFIFERA A R L" CON SEDE IN MONTEDORO.

 

Il sottoscritto Ing. Giuseppe Terranova di Luigi Ingegnere aggiunto del Corpo delle Miniere, addetto all’Ufficio Distrettuale di Caltanissetta;

Vista l’istanza in data 13.1.1956 con la quale i Sigg Giglia Giuseppe, Giglia Emanuele e Duminuco Paolo, rappresentati dal primo di essi Giglia Giuseppe fu Baldassarre, ai sensi del R.D.L. 29.7.1927, hanno chiesto all’On. Ass. all’Industria e del Commercio della R. Siciliana la concessione temporanea per minerale di zolfo dell’area, da denominarsi "Nadorello Sociale" comprendente le aree delle concessioni "Orto del Signore ", "Nadurello Sociale" e "Stazzone Sociale"ubicate nelle località omonime del territorio di Montedoro, decadute giusto decreti nr. 99, 100 e 101 del 14 Settembre1955 dell’Assessorato dell’Industria e del Commercio.

Considerato che l’istanza di cui sopra è stata pubblicata nell’albo Pretorio del Comune di Montedoro per 15 giorni consecutivi previo inserzione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana N. 12 del 24.3.1956;

Vista l’istanza in data 7.2.1956 con la quale la Coop. "La Rinascita Solfifera" ha chiesto all’On Assessorato la concessione temporanea per minerale di zolfo dell’area, da denominarsi "Nadorello" comprendente anch’essa le aree delle sopraindicate concessioni.

Considerato che anche tale istanza è stata pubblicata nell’albo Pretorio del Comune di Montedoro per 15 giorni consecutivi dal 20 Marzo al 3 Aprile 1956 previo inserzione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana nr. 10 del 10.3.1956.

Considerato che nessuna opposizione è pervenuta a questo Ufficio tanto per la istanza del Sig Giglia Giuseppe e Comp., che per la istanza della Coop La Rinascita Solfifera.

Vista la nota Assessoriale N. 10910 del 26 Luglio 1956 con la quale L’Assessorato dell’Industria e del Commercio, in conformità al parere espresso dal Consiglio Regionale delle Miniere nell’adunanza del 7 Giugno 1956, ha stabilito di accordare la concessione temporanea in argomento a favore della "Coop La Rinascita Zolfifera", in accoglimento dell’apposita istanza del 7 Febbraio 1956.

Per incarico del proprio Capo Ufficio si è recato il giorno 1.8.1956 e successivi nelle miniere ed ivi, in compagnia del sig. Michelangelo Morreale, Presidente della Coop. La Rinascita Zolfifera e dei testimoni Per.Min. Massimiliano Macaluso di Antonio e Augello Salvatore fu Alessandro, ha proceduto agli accertamenti necessari per la ricognizione del giacimento, la consistenza degli impianti e la delimitazione della chiesta concessione temporanea.

 

                                                         RICOGNIZIONE DEL GIACIMENTO

La superficie corrispondente al sottosuolo richiesto in concessione temporanea è ubicata ad Est di Montedoro, nelle immediate vicinanze dell’abitato.

In superficie il motivo litologico predominante è dato dai gessi cui localmente, nella parte centrale si sovrappongono le argille superiori ed i trubi. La formazione solfifera nella parte Est si presenta con direzione Nord-Sud ed immersione ad Ovest ( affioramenti della serie seguono all’incirca la direttrice Calvario-M.Ottavio);

nella parte Ovest viceversa, pur conservando all’incirca la medesima direzione, si presenta con immersione ad Est; nella parte meridionale infine la giacitura della formazione solfifera non appare molto chiara, trattandosi di una zona più intensamente dislocata delle precedenti. Dagli atti d’Ufficio risulta che nella parte prossima alla superfice si ha una successione di straterelli di potenza variabile cui, a 50 metri circa di profondità, si sovrappone una formazione di tipo lenticolare con presumibile direzione Est-Ovest ed immersione a Nord.

Da quanto sopra si desume debba trattarsi di un bacino semichiuso di tipo "sinclinaloide" con asse in cerniera diretto Nord-Sud e le cui falde nella parte meridionale tendono a congiungersi in " braclisinclinale" con ispessimento della formazione solfifera.

Oltre le aree delle decadute concessioni Stazzone, Nadurello Sociale ed Orto del Signore l’area richiesta comprende una zona esistente a Nord delle stesse, la quale attualmente è libera da vincoli minerari ad eccezione di una striscia dell’estensione di Ettari 1.45.50, che è stata stralciata dalla presente delimitazione (Concessione perpetua "Pozzo Chiusa del Signore" –Orfani--).

In tale zona Nord la presenza degli affioramenti della serie solfifera con indizi di mineralizzazione lungo la direttrice Calvario-M.Ottavio, la esistenza di "buche" in parte ormai ostruite e di mezzi di fusione semidistrutti, l’assenza in superficie di motivi tettonici indicanti notevoli dislocamenti, fanno ritenere che, ad eccezione di qualche locale isterilimento,la mineralizzazione solfifera già accertata con i lavori in sotterraneo eseguito da recentemente nell’ambito della decaduta concessione "Nadurello Sociale", debba proseguire anche nella zona in esame.

Tutta la superficie chiesta in concessione temporanea in passato è stata caratterizzata da lavorazioni isolate e frammentarie essendo le diverse unità minerarie vincolate dai limiti delle diverse proprietà terriere. Nella parte Nord i lavori di coltivazione si svilupparono nell’ambito delle vecchie miniere abbandonate "Cuba" e "Lampa" e della concessione perpetua tuttora vigente "Pozzo Chiusa del Signore"(Orfani), le cui vie di accesso in sotterraneo sono quasi totalmente ostruite, sicché il sotterraneo in questa zona non è accessibile. All’esterno esistono alcune quadriglie di forni Gill in stato di completo abbandono e quasi totalmente distrutti.

Nella parte centrale e meridionale in passato ebbero un maggiore sviluppo della zona più a Nord; tuttavia

il frazionamento del bacino minerario in tante piccole proprietà ,spesso in grave contrasto di interessi, impedì la formazione di un’unica unità mineraria degna di importanza industriale.

La formazione solfifera localmente costituita da due strati di potenza molto variabile, separati da un partimento argilloso, fu coltivata fino alla profondità massima di m. 100 dall’esterno e sospesa per i forti oneri derivanti dal trasporto a spalla, ma principalmente per le difficoltà incontrate per la eduzione delle acque.

Con la ripresa dei lavori in unica gestione avvenuta nello scorso 1951 da parte del decaduto condominio rappresentato dal sig Piazza Gaetano, l’attività è stata localizzata nella zona Est dell’abitato di Montedoro dove la formazione solfifera presenta direzione Nord-Sud ed inclinazione di 60° circa ad Ovest.

In tale zona, e precisamente nell’ambito della decaduta concessione "Nadurello Sociale", con un piano inclinato è stata raggiunta la profondità di m. 90 dalla superficie, toccando lo strato solfifero pochi metri al di sotto delle vecchie coltivazioni.

Con la esplorazione, in direzione, eseguita verso Sud per circa m. 100 è stata accertata anche a tale quota la prosecuzione della mineralizzazione coltivata in passato. Il tracciamento in direzione verso Sud si trova ancora a zolfo, mentre nella zona a Nord del piano inclinato non è stata eseguita di recente alcuna esplorazione, sebbene attraverso una vecchia discenderia (buca Caico), si sia riscontrato che lo strato si sviluppa anche in tale direzione. La potenza utile dello strato messa in vista nella zona tracciata è molto variabile trattandosi di una mineralizzazione a rosario dove, a zone dove si rinviene minerale molto ricco, seguono delle zone di parziale isterilimento; si può tuttavia contare su una potenza media di m. 5 .

Nell’ultimo periodo di attività le coltivazioni si sono svolte nell’esiguo pannello di minerale compreso tra la direzionale di quota -90 e le vecchie coltivazioni. Tale pannello è stato quasi totalmente esaurito sicché in atto,non essendo preparato alcun livello, non si ha minerale in vista. Tuttavia il tracciamento finora eseguito a quota -90 lascia prevedere che la mineralizzazione prosegua sia in direzione che in profondità. Considerando pertanto una estensione secondo direzione di almeno 200 metri e secondo l’immersione di metri 50 per una potenza media di m. 5 si ha una cubatura probabile di 50.000 mc. corrispondente a 110.000 tonnellate circa di minerale.

Resterebbe da considerare la zona a sud-est e quella a nord-est dell’abitato di Montedoro, per le quali però non si hanno elementi sufficientemente indicativi per potere effettuare una cubatura di minerale da ritenere come possibile.

 

                           CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI E DEI SERVIZI ESISTENTI

Gli impianti attualmente esistenti in miniera comprendono:

  1. Cabina di trasformazione costituita da fabbricato in manufatti di cemento pomice dell’altezza di m. 7 ed occupante una superficie di mq. 16. In essa trovasi installato un trasformatore Marelli 20.000/270 Volt da 30KVA completo di quadro di comando e di controllo. L’impianto è alimentato dalla linea ad alta tensione della S.G.E.S. (Società Generale Elettrica per la Sicilia) e da esso si dipartono due rami di bassa tensione uno dei quali arriva alla camera dell’argano e l’altro all’imbocco del piano inclinato da dove, con cavo armato arriva al sotterraneo nella camera delle pompe.
  2. N. 2 quadriglie di forni Gill in buone condizioni di efficienza (capacità di ogni cella 22 tonn. circa) sormontate da una tettoia con capriate in legno e copertura in tavole, ricoprente un’area complessiva di 468 mq.
  3. Casetta ricovero arditori, adiacente ai forni sopradetti occupante un’area di 14 mq. circa.
  4. Fabbricato in discrete condizioni occupante un’area di 90 mq. circa, suddiviso in tre locali, due dei quali utilizzati come officina e magazzino ed il terzo come camera per l’argano di estrazione.
  5. Tettoia in legno antistante al detto fabbricato ricoprente un’area di 50 mq. circa.
  6. Argano di estrazione a due tamburi del diametro di cm 20, di fabbricazione artigiana, completo di riduttore, controller, freni e motore elettrico di 14 Hp.
  7. Piano inclinato a tre rotaie della lunghezza complessiva di metri 280 dei quali ml. 110 all’esterno. Il rimanente tronco in sotterraneo è quasi totalmente armato con quadri in legno.
  8. Galleria di base di quota -90 della lunghezza complessiva di m. 150 circa, completa di binario e parzialmente armata con quadri in legno.
  9. Discenderia di riflusso quasi parallela al piano inclinato, seguita da un tratto in piano soprastante alla galleria di direzione di quota -90, il tutto per uno sviluppo complessivo di m. 250 circa.
  10. Impianti di eduzione installato a quota -90 comprendente: recipiente di raccolta;locale pompa;elettropompa con motore Sangiorgi da 30 Hp e centrifuga a 5 giranti;tubazioni di mandata da 3 pollici che perviene all’esterno.
  11. N 6 vagonetti da 600Kg,. ciascuno quasi nuovi e N. 3 vagonetti a barca per discarica rosticci.
  12. Attrezzature di officina comprendente un banco di lavoro ed utensili vari e scorta di magazzini con materiale vario.

 

DELIMITAZIONE DELLA CONCESSIONE

OMISSIS

(vengono indicate le posizioni dei vertici della poligonale che delimita l’area della concessione per un totale di ettari 57.60.86 ). In ogni vertice è posto il piastrino con la numerazione ed i simboli dei "martelli incrociati" (alcuni ancora esistenti)

 

MONTEDORO 13 AGOSTO 1956