ALFANO-LICATA GIBELLINI
UN GIALLO NEL PIANO INCLINATO
Un telegramma del 26 Ottobre 1902
annunciava la morte di un operaio della miniera.
" Oggi pomeriggio miniera
Gibellini avvenuta morte operaio piano inclinato"
Firmato Ing. Failla
Il 26 Ottobre il Perito Cruciani si
recava alla miniera per accertare e verbalizzare la cause dell’incidente.
"Presento qui allegato alla Sig. Vs. il verbale dell’Infortunio
avvenuto alla solfara Licata, nel piano inclinato di estrazione il 26
del cadente Ottobre.
Sono sceso in compagnia dell’ing Failla Direttore e del Sig Emanuele
Cimino rappresentante della ditta esercente, per il tratto di piano
inclinato che porta alla cella della piccola pompa nella quale si fa il
servizio di eduzione dell’acqua di infiltrazione invernale in quel
tratto di piano inclinato.
La discesa non presenta gravi difficoltà
facendo da scale le intacche delle traversine del binario, e potendosi
servire per sostegno delle rotaie che hanno fungo sufficiente a servire
di guida alle mani; causa un po’ di fango in alcuni punti la scala è
un po’ deficiente ma del resto in pratica è quello che si può
pretendere per un servizio provvisorio.
Il punto nel quale il Vinciguerra si
era posto per vuotare l’acqua del piccolo recipiente tra i binari
offre maggior ampiezza per potervi mettere il piede a causa del labbro
del recipiente stesso formato da una traversina quasi completamente
scoperta nella parte posteriore.
Come è detto nel verbale le parti del
piano inclinato sono rivestire di muratura e la volta armata non
presenta tracce di caduta di qualche pezzo di roccia; sembra poi escluso
che dall’esterno possa essere caduto un corpo qualunque ad investire
il Vinciguerra determinando così l’infortunio.
Per quante domande si sono fatte non è
bene accertata la causa della disgrazia, dovendosi abbandonare il
sospetto che l’operaio possa essere stato in condizioni anormali,
trattandosi di giorno festivo, e ciò perché era disceso al lavoro sin
dalle sette del mattino.
Al momento della visita il cadavere
travasi sempre nella posizione nella quale dicesi era caduto, e le
devesi credere a quanto fu potuto constatare in quel momento; è da
escludere anche il caso di investimento durante l’estrazione del
minerale.
S'indurrebbe in ultima analisi, l’infortunio,
ad uno scivolamento per causa accidentale non ben determinata; un piede
posto in falsa posizione avrebbe determinato la caduta dell’operaio,
il quale sembra avesse le mani libere, avendo deposto i vasi coi quali
vuotava l’acqua nel pozzetto laterale, e che furono trovati sull’orlo
del piccolo recipiente, l’altro quello di ferro entro l’acqua.
Una spiegazione possibile sarebbe,
attenendosi alla deposizione dello Scimè, suo compagno,che nella
fretta di ritirarsi dietro all’avvertimento di quello, abbia
precipitato troppo il suo movimento per paura che si mettessero in moto
i vagoncini e ha scivolato; più oltre non mi permetto di andare nella
ricostruzione del fatto.
Involontariamente, dunque, sarebbero
stati i "ricevitori" di fondo che avrebbero dato avviso di
partenza, ma siccome del resto è logico che dalla tratta esterna era
partito l’ordine di sospensione dell’estrazione, e di là si sapeva
che gente vi era nel piano inclinato, del resto visibilissima dall’imbocco,
il segnale non sarebbe stato accolto e la macchina sarebbe stata
lasciata ferma.
Non ho avuto occasione di dare
suggerimenti importanti, tranne raccomandare di tenere il più netto
possibile quel tratto di piano inclinato per il quale si transita per l’accesso
alla pompa.
L’infortunio dunque sembra da ritenersi puramente accidentale.
Il giorno stesso dell’infortunio non ebbi
tempo di visitare la miniera stante l’ora tarda e le molteplici
occupazioni del personale per la presenza dell’Autorità
Giudiziaria".
Omissis
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