"Etilista sobrio
militante"
Succede spesso in ospedale
di assistere gente a volte disperata
gente che sta chi più, chi meno male
avvezza a sorte avversa o scarognata
Ma fra tanti e fra cotanti guai
incredulo, prostrato ed impotente
io(che non mi arrendo mai)
cercar la ratio per qualche impenitente
Dimmi infelice, cosa ti ha
colpito?
perché ti trovi qui’? quale il malanno?
gli occhi nel vuoto e lo sguardo inebetito
rispose: io stesso, la causa del mio danno
Non subii sinistri, ma non usai i
freni,
non mali strani, ne malformazioni,
non il cuore, le cervella o i reni,
ma il pancreas, il fegato, le arterie ed i polmoni
Amicizie riprovevoli fin da
fanciullo
e frequenti disponibilità in denaro
mi indussero satollo a cercar nel vino il mio trastullo
ed affogar le ansie nel wiski e nell’amaro
Le circostanze diventarono
occasioni
per trovar l’oblio all’ordinario;
tutti gli eventi, delle nuove tentazioni
e per il "potus" non ci fu più orario
Presto divenni"etilista
sobrio militante"
iscritto agli emuli di bifronte Giano
per strada un pericolo vagante
e per gli amici un infedele Gano
Ma come nubi funeste avanti il
temporale
comparvero le vene varicose e la gastrite,
nausee, inappetenze e calo ponderale
e financo l’ittero, l’ascite e l’epatite
Ora qui la chiamano "cirrosi
conclamata"
o "cancrocirrosi nodulare evolutiva"
come fosse stato tutto di cattiva annata
e meritevole solo di terapia sostituitiva
E bene si, giunto alla fine,
son convinto
ma non il fegato a farmi trapiantare
bensi’ la testa dell’ubriacone vinto
che rinnega Bacco per Venere adulare.