Stregoneria e torture
La struttura sociale sostenuta dalla Chiesa cristiana
ha sempre relegato la donna, nel corso dei secoli, in una condizione d’inferiorità,
per cui ogni tentativo di riscatto é stato sempre violentemente
represso, qualificandolo ogni volta col nome di "stregoneria".
E si può calcolare che la caccia alle streghe, soltanto in Europa,
abbia prodotto non meno di nove milioni di vittime.
Ma queste supposte streghe altro non erano che donne
coraggiose, che cercavano la possibilità di esprimersi con la parola
(esorcismi e invocazioni) o con l’azione (guarigioni e incantesimi).
Vi furono, naturalmente, vocazioni alla stregoneria
prodotte da tristi condizioni patologiche mentali, conseguenza della
denutrizione, allucinazioni, deliri ed isterismi che facevano avere alle
donne sogni di "sabbia" in cui "si mangiava e si beveva"
e di avventure erotiche con sorta di uomini-demoni galanti, quasi a
compensazione della rozzezza dei mariti padroni.
Gli inquisitori, condizionati dal misogenismo
cristiano, vi sguazzavano dentro con morbosità che ben traspare dai
verbali, facendo insorgere nelle poverette complessi di colpa, che le
portava ad inventare orribili delitti (per sottrarsi al più presto alle
insopportabili torture), voli su scope, infanticidi, confezione di
unguenti magici.
L’interesse attuale per la stregoneria ha
motivazioni diverse. A parte il fine scientifico, storico ed
antropologico, di studiare anche queste radici della nostra cultura, vi
è un istintivo bisogno di rievocare i tempi in cui si viveva a maggior
contatto con la natura, i tempi in cui la medicona del paese consigliava
alle mamme di mettere al collo del bambino una collanina di aglio per
combattere i vermi, o una ragnatela sulle sbucciature, convinta di
compiere una magia; nella sua esperienza empirica, invece, precorreva
quelle conoscenze che avrebbero confermato poi di seguito come l’aglio
sia un vermifugo e le ragnatele possiedono effettivamente dei poteri
antibatterici.
Tante di quelle "streghe" sono delle
anticipatrici della scienza, parlano con le erbe, di cui conoscono tutte
le proprietà medicamentose e velenose. Ma l’aspetto più rilevante
della loro personalità di donne del popolo, anche sguaiate,
spregiatrici di ogni autoritarismo maschile, soprattutto quello volgare
ed insolente del clero, è la permanenza di sentimenti ed effetti che le
legano alla famiglia e le inducono a battersi per preservare la propria
moralità, il rispetto per sé stessa e la propria dignità: al punto di
darsi la morte con le proprie mani piuttosto che cadere nelle grinfie
dell’inquisitore che sicuramente le avrebbero messe vive sul rogo
purificatore. (secondo Marcello Craveri)
Quando si parla di stregoneria bisogna distinguere
tra la stregoneria stessa e la stregomania, cioè la repressione delle
streghe nel corso di un particolare periodo della storia moderna.
La stregoneria o magia è sempre esistita: la
stregoneria fu un fenomeno appartenente alla storia moderna che vide
moltitudine di esseri umani (per lo più donne) sottoposte a torture da
parte di altri esseri umani (per lo più uomini), e condannate a una
morte orribile per "crimini" che oggi consideriamo del tutto
immaginari; e furono condannate dagli intellettuali, dagli uomini colti
e religiosi.
Un’utile teoria sulla stregoneria è quella esposta
da Marwin Harris in un suo importante libro; egli sottolinea come la
persecuzione sistematica di persone accusate di stregoneria sia un
fenomeno relativamente recente. Sono sempre esistiti individui che si
autoproclamavano maghi o streghe; e altri individui che credevano nei
loro poteri. Ma soltanto nel corso di un particolare periodo storico
(dal XIV a tutto il XVII secolo) i poteri della Chiesa e dello Stato si
adoperarono a sterminare le cosiddette streghe.
Come mai la persecuzione delle streghe si fece tanto
virulenta proprio in quel periodo?
Agli inizi del Medioevo la Chiesa sosteneva
ufficialmente che il volo delle streghe nell’aria era un’illusione
prodotta dal demonio; dal XIV al XVII secolo, la linea ufficiale della
Chiesa su questo argomento subì un cambiamento e divenne un’eresia
non credere che il volo della strega fosse una realtà. Centinaia di
migliaia, milioni di individui, dei quali l’80% donne, vennero messi
al rogo per aver "confessato" (sottoposti a torture
crudelissime) quello che cinquecento anni prima era stato dichiarato
impossibile, e cioè di aver volato nell’aria per partecipare ai sabba
dove si incontravano col demonio, avevano con lui rapporti sessuali e
gli giuravano fedeltà.
Marwin Harris spiega il fenomeno della stregoneria da
un punto di vista socio-economico. Col declinare della società
medievale, la Chiesa si trovò sempre più minacciosamente assediata da
sette eretiche e ribellioni contadine. Per mantenere il controllo sul
popolino, il clero attribuì la colpa delle cattive condizioni
economiche e sociali invece che a sé stesso e alla nobiltà, alle donne
che volavano nell’aria, rovinavano i raccolti, uccidevano i neonati,
provocavano epidemie tra gli animali, e in generale portavano la
distruzione e la rovina tra la classe politica. La stregoneria divenne
un modo di sollevare la classe dominante e la Chiesa dalle loro
responsabilità. La Chiesa si proclamò quindi guardiana del popolo
contro le forze del male, proprio in un momento in cui il popolo
cominciava a dubitare del potere magico della Chiesa e forse a chiedersi
se la sua esistenza fosse davvero necessaria.
Nel corso di tre secoli di caccia alle streghe, le
torture usate per strappare le cosiddette "confessioni" alle
presunte streghe furono così atroci che si esita perfino a raccontarle.
Si può dire senza timore di esagerare che, una volta che l’accusa di
"strega" veniva formulata, l’imputata non aveva scampo. Era
solo questione di quanto la tortura sarebbe durata, di quante altre
persone sarebbero state coinvolte e se la cosiddetta strega sarebbe
stata o meno pietosamente uccisa prima di essere messa al rogo e quindi
bruciata.
Che cosa poteva aspettarsi una strega una volta
formulata l’accusa a suo carico? Nel migliore dei casi la
"nuotata" (un residuo della prova dell’acqua in epoche più
antiche), "la pesatura", "la puntura". Nel peggiore
dei casi torture come "la strappata", "la schiacciatura
dei pollici", "lo stivale", oppure "la vergine di
Norimberga".
La "nuotata" consisteva nel legare in croce
mani e piedi all’imputata e immergerla nell’acqua; se affondava era
innocente, se restava a galla era figlia del demonio (vale a dire: l’acqua
di Dio l’aveva rifiutata).
La "pesatura" consisteva nel pesare la
strega e confrontarne il peso con quello di una Bibbia o altri oggetti
sacri: sia che risultasse più pesante o più leggera, veniva
considerata colpevole (se era più pesante significava che era posseduta
da uno spirito della terra, se più leggera da uno spirito del fuoco).
La "puntura" era una prova con la quale i
cacciatori di streghe cercavano i punti del corpo della strega detti
"marchi del demonio", e quindi insensibili al dolore: nella
loro insaziabile sete di vittime, alcuni inquisitori arrivavano ad usare
lame retrattili, la lama scivolava nel manico alla più leggera
pressione e la mancanza di reazione della strega veniva interpretata
come prova della sua colpevolezza.
La "strappata" consisteva nel legare le
braccia della vittima dietro la schiena, appenderle dei pesi e trainarla
in aria violentemente per parecchie volte, fino a quando confessava o
moriva.
Lo "stivale" era un orribile arnese per
spezzare le gambe; mentre la "vergine di Norimberga" (un’invenzione
di cacciatori di streghe tedeschi) era un sarcofago della grandezza di
una persona, di ferro, contenente una serie di punte che andavano a
conficcarsi nel corpo della vittima senza ucciderla, quando veniva
rinchiuso su di essa.
Nessuna meraviglia, quindi, che tante donne
"confessassero".
In Inghilterra le torture furono molto meno orribili
che non sul continente, e le streghe venivano impiccate, non bruciate
vive. Si praticavano "la prova dell’acqua" e "la
puntura", ma non le torture diffuse nei paesi cattolici, dove
dominava l’inquisizione. Le streghe inglesi venivano punite per
"malefica" (malefizi), non per eresia. Si diceva che
rovinassero i raccolti, spargessero malattie, facessero morire i
neonati, praticando la magia. La stregoneria era un crimine civile, non
ecclesiastico, e le streghe dovevano venire processate e punite secondo
la legge civile, che proibiva la tortura ed il rogo.
Una spiegazione della stregoneria si può ipotizzare
nel fatto che il periodo delle persecuzioni più feroci fu anche quello
immediatamente seguente le più feroci persecuzioni contro gli eretici.
Streghe ed eretici venivano spesso confusi dal popolo; i membri di sette
eretiche erano stati accusati degli stessi eccessi sessuali attribuiti
alle streghe, e l’abbigliamento tradizionale della strega deve molto a
quello dell’eretico. Sia le streghe sia gli eretici costituivano una
minaccia per la Chiesa, perché sia le une sia gli altri osavano
dichiararsi depositari di verità rivelate. Le streghe non avevano
bisogno della mediazione dei Sacerdoti per comunicare con Dio, e questo
soltanto poteva bastare a giustificare le loro condanne al rogo.
Che cos’era l’eresia? Secondo Tommaso d’Aquino
(e la legge canonica) l’eresia era "un errore religioso sostenuto
in ostinata e persistente opposizione alla verità definita e dichiarata
dall’autorità della Chiesa". Nell’anno 1215, il Concilio
Lateranense decretò che gli eretici dovevano essere non solo
scomunicati, ma puniti con la morte; l’accettazione di questo
concetto, che la gente potesse (e dovesse) essere messa a morte per le
cose in cui credeva (o non credeva), pose le fondamenta teologiche della
caccia alle streghe; la stregoneria era un’eresia, e quindi punibile
con la morte. Per colmo d’ironia, la parola "eresia" deriva
dal greco che significa "libera scelta".
Per spiegare come mai la misogenia della Chiesa si
facesse tanto violenta, addirittura assassina, soltanto verso la fine
del medioevo, come mai la stregoneria diventasse in modo specifico un’eresia
cristiana solo nel tardo medioevo, basta prendere in considerazione la
posizione della Chiesa nella società del tempo; minacciata da scismi e
criticata per lo strapotere temporale, era sottoposta a forti pressioni;
la strega viene così usata come parafulmine contro la furia della
società: riceve il fulmine ed il temporale si sposta altrove. (secondo
Erica Jong-Witches)