Referendum, il trionfo del
NO
bocciata la riforma della Cdl
La posta in gioco era molto alta, con i cittadini
chiamati a confermare o bocciare una legge che manometteva la
Costituzione più che riformarla, senza un disegno organico, un piano
istituzionale, uno spirito costituente, sia pure aggiornato ai tempi.
Dal soffio dello Spirito Santo laicamente invocato da Croce alla baita
di Lorenzago apparecchiata da Tremonti, con
"cannate" di vino rosso, polenta e formaggi: il passo
era troppo lungo, e i cittadini hanno scelto di dire no. Per farlo,
hanno votato con una partecipazione che nessuno aveva previsto,
dimostrando la validità dell'istituto referendario, la volontà di
prendere parte nelle questioni che davvero contano, la capacità di
scegliere e di decidere, anche davanti a quesiti complicati.
sprizza forza e ....
li "tri" di la maìdda
Ecco i "saggi padri" ricostituenti della "Devolution":
Calderoli (Lega), Nania (An), Pastore (Fi) e D'Onofrio (Udc),
Brancher (FI).
Inventarono la modifica alla
seconda parte della Costituzione in una baita,
in cinque giorni, tra polenta formaggi e
costine di maiale!!!
"il
vino scorreva e anche le divergenze tra di noi venivano superate facilmente"
"La legge sulla devolution è nata
in una baita a Lorenzago, tra i monti del Cadore, 'tra polenta formaggi
e costine di maiale'. Lo racconta il ministro leghista per le Riforme,
Roberto Calderoli, che fa il resoconto delle riunioni
che hanno portato alla proposta sul federalismo e sulle modifiche da
apportare alla Costituzione. A dispetto della serietà del tema, ricorda
l'esponente del Carroccio, la 'stesura del testo si svolse in un clima
rilassato'. E soprattutto, in un contesto spartano: un rifugio in
montagna senza elettricità: 'quando calava il sole
usavamo le lampade a carburo', sorride Calderoli. In
quel giugno del 2003, con Giulio Tremonti e Umberto Bossi, c'erano i
saggi indicati dalla maggioranza: Domenico Nania (An), Andrea Pastore (Fi)
e Francesco D'Onofrio (Udc), oltre al sottosegretario Aldo Brancher (FI).
E proprio quest'ultimo era incaricato di preparare da mangiare: 'Si
metteva ai fornelli a fare la polenta in grossi recipienti di rame.
Quando era pronta la portava in tavola con costine di maiale e formaggi.
Così il clima si scaldava - ricorda Calderoli -, il
vino scorreva e anche le divergenze tra di noi venivano superate
facilmente. Quelle giornate hanno
aperto la strada all'accordo all'interno della maggioranza che sembrava
difficile da raggiungere", (Adnkronos, 2005).
-Lei, Calderoli, è stato uno dei "saggi
della baita" per la riforma della Costituzione, con D'Onofrio,
Pastore, Nania e Brancher. Quanto siete stati nella
baita?
"Cinque giorni".
-È stato bello?
"Era uno chalet di proprietà di amici di Tremonti. Piccolo, due
stanze, un vecchio fienile, lampada a gas, bagno all'esterno".
-Tutti a dormire in due stanze?
"Dormivamo in un albergo".
-E mangiavate al ristorante?
"No, Brancher faceva la polenta".
-Come i ragazzi al campeggio.
"Mi sono divertito tantissimo
(dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Roberto
Calderoli, Sette, 30 ottobre 2003).
Gli Italiani, presi per "scemi",
"ignoranti", "stupidi
e coglioni" da questi "bravi ed intelligenti"
neo-costituzionalisti (e dai loro capi), credo si
siano divertiti molto meno.
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