CHI LO SA!
"Me fortunato che non persi il treno
dal profondo d'Italia all'altro estremo!
Fossi rimasto lì, dal sol baciato,
fino alla fine avrei mietuto e arato".
"Lo pensi veramente, amico mio?
Sul treno ci salii, per sbaglio, anch'io!
Scappò veloce, sempre più lontano,
quasi volava dallo stretto al piano.
Avessi registrato il suo percorso
avrei potuto un dì tornare in basso,
là dove il sole picchia sulla fronte
ed il pensier divaga all’orizzonte.
Hai visto pensatori nati in Padania
tra nebbia passeggiar nell’alta Italia?
Intenti a trangugiar polenta e vini
hanno il pensiero fisso a far quattrini.
Là, invece, tra la silente pace,
tra odor di pino e di fiorite acacie,
da un mandorlo amaro tutto inebriato
il mondo lo puoi far come pensato.
E intento a passeggiar per la gran piazza
non pensi all’immigrato e alla sua razza,
t’inebri dei pensier dell’alta scienza
del mondo di Platone e d’esistenza".
"Ma quanto sei arretrato amico mio,
sei proprio ormai invasato dal tuo io!
Non vedi come il mondo gira convulso
e tu sei fermo ancora al primo impulso?
Tu credi ancora al tuo buon Francischella
che il mondo lo vedea come padella,
col sole che faceva il girotondo
e lui esser il signore di quel mondo?
Le cose sono cambiate per davvero
da tempo è ormai passato il medio evo.
Se viver vuoi ancora, gli occhi per aria,
non pianger giorno e dì grande miseria".
"Tu parli molto bene e convincente:
ma credo che il tuo dir non vale niente.
Se ho i piedi bagnaticci in val padana
la testa è sempre là, in terra sicana".