Tempi
Era d’estate e faceva un caldo da morire.
Eravamo seduti davanti la porta di casa, io e mia madre che lavorava
all’uncinetto.
Per la via passavano tante ragazze vestite alla moda, con le gambe e
gli ombelichi scoperti.
Mia madre, vedendole, mi disse: "Ma queste ragazze non hanno
dignità o pudore?
Ma come vanno in giro così vestite e con massima disinvoltura?"
Io le risposi: "Cara mammina mia, è il progresso che avanza!
Siamo nel duemila!"
E mia madre mi disse ancora: "Sai, mi sembra come quando è
tornato dall’america mio zio Peppe.
Era il millenovecentoquarantastte.
Aveva un sigaro in bocca, il cappello in testa ed un grosso anello al
dito.
Oh figlia mia com’era bello!
Tutte le persone lo guardavano, lo salutavano e gli chiedevano:
"Zio Peppe,com’è l’america?"
Lui rispondeva: "Bella è l’america, compare, proprio bella!
Il progresso avanza , il lavoro fa sostanza;
c’è la penicillina che guarisce le persone a dozzine;
c’è la televisione che ti svia ogni dolore;
poi non manca niente; meglio del continente!
Ma una cosa devo dire e amaramente:
I fiori non hanno odore, il cibo non ha sapore e le donne non hanno
onore!"
"Madre mia, che volete? – io le risposi – i ragazzi di
questi tempi dicono che hanno la libertà
di parlare, di sapere, di decidere e di volere!
Non sono condizionati e nemmeno frustrati; governa la cultura e l’indipendenza.
Ti sembrava forse giusto, ai tempi tuoi, come sempre mi raccontavi,
che le persone erano divise in
Ceti sociali: C’era la maestranza, la nobiltà, la borghesia, i
contadini e la povertà e regnava la superstizione e l’ignoranza.
Dico, ti sembra giusto?
Siamo nel duemila e quando ritornavano tutti gli ‘ Zio Peppe’ in
America, per fortuna ne lasciarono
Un pezzo qua!"
Mia madre guardò il suo lavoro all’uncinetto e si accorse che
cresceva, e sospirando disse:
"Come passa il tempo!".